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martedì 26 maggio 2009

«Le partite decisive si affrontano così»


Un campionato che si decide all’ultima giornata. Non è la prima volta che la Salernitana si trova a vivere una situazione del genere negli ultimi vent’anni. Precedente positivo, uno soltanto, poi tre cocenti delusioni. Partite ricordate dai protagonisti dell’epoca, da quattro ex granata storici. Il precedente confortante è quello di Salernitana-Taranto al Vestuti nel giugno del 1990, un pareggio accontentava entrambe che avrebbero così festeggiato la promozione in B. Il Taranto era capolista ed aveva già tagliato il traguardo, ai granata occorreva ancora l’ultimo piccolo sforzo, un pareggiò che poi arrivò: 0-0. «Lo spettacolo quel giorno fu più sulle tribune che in campo- ricorda Marco Pecoraro- il Vestuti era tutto granata con sciarpe, bandiere, fu l’ultima partita che si giocò nello stadio di piazza Casalbore. E’ uno dei flash più belli di tutta la mia vita. In campo non c’era motivo di rischiare, fummo bravi noi ed anche l’arbitro Cesari ad intepretare bene la situazione ed a portare la partita fino al novantesimo senza creare tensioni. In partite come queste è preferibile evitare un’entrata cattiva, o comunque creare situazioni che possano incattivire gli avversari». Uno dei precedenti negativi è quello del campionato di B 1994-’95, la Salernitana si giocò la serie A nell’ultima partita di Bergamo con l’Atalanta. «Perdemmo, ma comunque lottammo alla pari per tutta la partita-ricorda Giovanni Pisano- era una situazione completamente diversa. Ci giocavamo la serie A in un vero e proprio spareggio ed avevamo un solo risultato a disposizione, la vittoria. E dall’altra parte c’era una squadra con le stesse motivazioni a raggiungere l’obiettivo. Comunque il suggerimento che posso dare è mantenersi concentrati e freddi durante la settimana senza farsi prendere troppo dall’ansia». L’altra promozione in A sfuggita all’ultima partita fu quella con Colomba, esattamente l’anno successivo. I granata pareggiarono l’ultima partita a Pescara (1-1) contro una squadra che non aveva più nulla da chiedere, finì con gli incidenti tra le due tifoserie. «Per una ventina di minuti eravamo in serie A perchè vincevamo e il risultato di Perugia-Verona era favorevole a noi, poi però arrivarono notizie negative e in campo avemmo un calo di tensione consentendo alla squadra di casa di pareggiare. In quel caso però non dipendeva solo da noi, dipendeva anche dagli altri. A Mantova invece srà una situazione completamente diversa con un pari che porterebbe entrambe allo stesso traguardo». L’altro precedente negativo, il più cocente in assoluto fu il pari di Piacenza (1-1) che portò alla retrocessione della Salernitana dalla serie A. «In campo trovammo avversari solo apparentemente senza le giuste motivazioni e che invece nel finale si impegnarono per non farci segnare il gol della vittoria nonostante non avessero bisogno del punto- ricorda Fresi-per questo motivo dico che è bene comunque tenere alta la concentrazione soprattutto negli ultimi minuti per evitare brutti scherzi. E’ chiaro però che tutto porta a pensare che Mantova e Salernitana possano accontentarsi del pari per raggiungere l’obiettivo della salvezza e cioè che non andranno a rischiare».

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