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mercoledì 18 marzo 2009

La Salernitana sprofonda di nuovo


E ora diventa tutto maledettamente difficile. La Salernitana prende tre schiaffoni in pieno viso al Del Conero e con i risultati registrati sugli altri campi, la strada della salvezza diventa difficilissima. L'Ancona, con questa vittoria, si mette in una posizione sicura, il Frosinone con i tre punti conquistati in casa sull'Avellino si distacca e il Cittadella, pari con l'Ascoli, si avvantaggia di un punto. Meno male che c'è il Mantova di Mario Somma ancora a portata di mano e che consente alla Salernitana di sperare almeno in uno spareggio-salvezza. Incomprensibile, la decisione di Castori di tenere in panchina per un tempo, Arturo Di Napoli, inserito solo nella ripresa (10') quando l'Ancona era andato già in vantaggio con il gol di Olivieri (3') e un minuto prima che i dorici raddoppiassero con Turati (11'). Due azioni identiche, scaturite da calci d'angolo, in entrambe le occasioni battuti da Miramontes, e sui quali la difesa granata è rimasta a guardare con Berni non esente da responsabilità per aver preferito rimanere tra i pali. E, ironia della sorte, è stato proprio Re Artù a riportare in partita la Salernitana trasformando (18') una punizione magistrale che si era conquistata subendo fallo al limite dell'area: tocco di sinistro, pallone che supera la barriera e s'insacca nell'angolino alla sinistra di Da Costa dopo aver battuto sotto la traversa. Non solo, la Salernitana, nonostante gli errori del tecnico, poteva addirittura recuperare completamente lo svantaggio ma lo stesso Di Napoli (34') presentatosi solo davanti a Da Costa, ha preferito piazzare il pallone non trovando, però, lo specchio della porta. E sei minuti dopo, un tiro di Ganci, favorito da un velo di Di Napoli, ha colpito in pieno la traversa. Perchè Castori ha lasciato inizialmente fuori il giocatore più rappresentativo della squadra? In mancanza di comunicazione ufficiale, bisogna dare fiducia alla voce che circolava prima della partita e che dava Re Artù influenzato. Ma a chi lo ha visto da vicino non appariva di certo in cattive condizioni, come ha poi dimostrato una volta che il tecnico granata ha deciso di mandarlo in campo. Senza Di Napoli, Castori ha schierato una Salernitana con una sola punta, Iunco, completamente abbandonata al proprio destino. Alle sue spalle, a turno, avrebbero dovuto agire o il solo Ciaramitaro nel ruolo di rifinitore oppure un tridente composto dallo stesso ex palermitano, Soligo e Scarpa. Quello che emerge in maniera più evidente, è una confusione tattica da parte dei granata. Ciaramitaro è marcato quasi a uomo da Camilucci e non trova spazi. Ma è soprattutto Scarpa la nota dolente. Il giocatore vesuviano non riesce nè a fare movimento lungo la fascia nè a coprirla abbandonando così Fatic al proprio destino in una zona dove imperversa l'argentino Miramontes. A centrocampo, Coppola è vittima della maggior verve di De Falco e non riesce a impostare la manovra mentre Tricarico si smazza per catturare palloni su palloni. L'unico ad apparire lucido è il solito instancabile Soligo. Castori perde subito anche capitan Fusco, vittima di infortunio dopo un'ottima chiusura su Mastronunzio. Difesa granata, quindi, ridisegnata con Russo che si piazza terzino destro e Kyriaizis che si sposta al centro della difesa, al fianco di Cardinale. Il primo tempo sembra una partita tra due squadre che hanno paura di perdere. Poi c'è il crollo granata con l'Ancona cinica e vincente. Ora per la Salernitana ci sarà il Brescia, lunedì prossimo all'Arechi. C'è da vedere la posizione di Castori. Anche ieri, ad Ancona, nell'albergo della Salernitana e sugli spalti dello stadio si è notata la presenza di Berrettini, ex tecnico delle giovanili azzurre.

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