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giovedì 8 gennaio 2009

Processo Gea, condannati i Moggi:18 mesi a Luciano, 14 ad Alessandro

Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, è stato condannato a un anno e 6 mesi di reclusione a conclusione del processo alla Gea World, la società che, a partire dal 2001 e fino alla cosiddetta calciopoli, ha gestito le procure di numerosi calciatori di serie A e B. Luciano Moggi, condannato a 1 anno e 6 mesi dalla X sezione Penale del tribunale di Roma, è stato ritenuto colpevole del solo reato di violenza privata per quanto riguarda i casi dei calciatori Emanuele Blasi e Nicola Amoruso.

Anche il figlio Alessandro, condannato a 1 anno e due mesi di reclusione è stato ritenuto responsabile solamente di violenza privata in danno di alcuni calciatori. Per tutti i 6 imputati e caduta l'accusa di associazione a delinquere. Gli altri 4 imputati, i procuratori e soci della Gea Francesco Zavaglia, Pasquale Gallo, Francesco Ceravolo e Davide Lippi, figlio del commissario tecnico della nazionale sono stati assolti con varie formule dai reati loro contestati.
Moggi, al momento della sentenza era presente in aula, come del resto è avvenuto fin dall'inizio del processo cominciato il 25 marzo del 2008. «Sono amareggiato, io non ho fatto nulla». Così Alessandro Moggi ha commentato la condanna. Luciano Moggi, che ha assistito impassibile alla lettura del dispositivo, ha invece lasciato il tribunale da una porta secondaria.

Il suo difensore, Marcello Melandri, ha annunciato che impugnerà la sentenza. «Il fatto che i giudici hanno detto che non c'è alcuna associazione per delinquere - ha aggiunto Alessandro Moggi - è perché non c'è mai stata alcuna associazione a delinquere. Mi aspettavo l'assoluzione piena per tutti gli imputati».

Alessandro Moggi ha poi voluto precisare che «la Gea è stata assolta completamente; è stato condannato solo il suo presidente mentre sono stati assolti tutti i membri del Cda. Questo a mio avviso è la conferma che era solo una società che ha tentato di rivoluzionare in maniera positiva il mercato dei procuratori. Quella di oggi è solo la sentenza di primo grado, andremo certamente avanti». In merito al mondo del calcio Alessandro Moggi ha dichiarato che, a suo avviso, «il calcio non è assolutamente mai stato malato. Io faccio parte di questo mondo e ne sono pienamente convinto».

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