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martedì 16 dicembre 2008

Salernitana, Mutti protegge le fasce


Squadra più equilibrata ad Avellino, in questo la Salernitana di Mutti è cambiata rispetto a quella di Castori. Squadra più equilibrata per i cambi effettuati a centrocampo. Sicuramente più robusta la diga centrale composta da Pestrin e Soligo, fondamentale il lavoro sulle fasce degli esterni Giampà e Russo. Un lavoro diverso quello svolto dai quattro centrocampisti e spazi adesso molto più ristretti rispetto alla precedente gestione, squadra cioè più compatta con le linee di difesa e centrocampo più vicine. Certo, la fase offensiva va migliorata perchè la Salernitana anche al «Partenio» ha tirato pochissimo in porta: due volte nel primo tempo (l’occasione sciupata da Turienzo e l’azione del gol di Soligo) e una volta nella ripresa (il gol annullato a Turienzo). Mutti è stato chiaro: innanzitutto vuole mettere a regime la fase difensiva, lavorare sui movimenti della squadra in fase di non possesso palla. Ed ecco che in questo senso il lavoro di Giampà e Russo è fondamentale per l’equilibrio della Salernitana, entrambi danno un contributo fondamentale ai laterali di difesa e fanno anche i movimenti giusti quando ci sono da coprire i buchi che si vanno a creare in mezzo. Due elementi fondamentali soprattutto per le gare in trasferta dove il livello di attenzione e il lavoro in fase di non possesso cresce in maniera esponenziale. Squadra più corta, vuol dire giocatori più vicini e pronti ad aiutarsi: Mutti ha introdotto questo concetto nella nuova metodologia di lavoro. «Dobbiamo andare a lavorare su quei buchi che spesso si vanno a creare in diverse zone di campo». C’è bisogno, quindi, di elementi in grado di sacrificarsi per sè e per gli altri: Giampà e Russo rispondono a questo tipo di esigenza e poi c’è Ciarcià, un altro dalle stesse caratteristiche inserito nel finale di partita contro l’Avellino. Una formula soprattutto da trasferta, fuori casa infatti Mutti va a rinforzare adeguatamente le fasce, va a garantire una protezione ancora più consistente alla squadra. Rafforzare gli argini sulle corsie esterne, questa è un’altra indicazione data dal nuovo allenatore. E gli effetti si sono visti, a centrocampo la squadra ha retto di più, gli errori evidenziati dallo stesso allenatore sono stati più che altro dei singoli, in riferimento ai difensori innanzitutto. «Abbiamo concesso troppe spizzate sulle palle alte, cosa che è avvenuta anche in occasione del gol: su questo dobbiamo sicuramente migliorare», disse nel dopo partita Mutti. La prima parte del lavoro ha funzionato, a centrocampo sono arrivati gli impulsi giusti in attesa di ciò che verrà fatto sul mercato, cioè dei rinforzi che arriveranno a gennaio, come confermato dallo stesso allenatore e dal presidente Lombardi. Ma il segnale positivo dai centrocampisti attualmente in rosa è arrivato: al «Partenio» di Avellino l’esame è stato superato. Squadra più equilibrata anche per il cambio del modulo, la formula di Castori che prevedeva i due mediani bassi e i tre a supporto dell’unica punta finì per far allunagre eccessivamente la Salernitana. La conseguenza naturale fu che si aprivano numerosi spazi in mezzo e la squadra andava a rischiare troppo in fase difensiva. Da Avellino è cominciato il lavoro di riparazione.

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