
Un lungo faccia a faccia. Il presidente Lombardi ed il direttore generale Fabiani hanno fatto visita ieri pomeriggio alla squadra poco prima che scendesse in campo sul prato dell'Arechi. Lo stato maggiore granata ha incontrato tecnico e giocatori nel chiuso dello spogliatoio per quasi mezzora. Giusto il tempo di spronare a dovere gli uomini e per chiarire alcuni equilibri molto sottili in un momento giudicato comunque delicato per la stagione della Salernitana. Una visita inaspettata che poteva anche apparire come una strigliata a tutto il gruppo, dopo il passo falso casalingo con l'Empoli coinciso con una brusca frenata nel rendimento interno dei granata degli ultimi tempi (un punto in tre gare). A fugare il campo da ogni equivoco ci ha pensato il direttore generale Fabiani. «Sono cose che si ripetono nel mondo del calcio. E' normale che il presidente faccia una visita di tanto in tanto alla squadra: noi dirigenti, per primi, vogliamo anche la presenza del numero uno in determinati momenti della stagione». Che il momento sia particolare è sotto gli occhi di tutti e lo si legge anche nei volti (rigidi) di alcuni protagonisti. La squadra, del resto, sembra andare a due velocità: bene, anzi benissimo, in trasferta; male, molto male, in casa. «Se uno ha una filosofia di gioco - ribatte il diggì - è giusto che vada avanti per quella strada. Se questo impianto ti permette di conquistare diversi punti fuori casa evidentemente c'è qualcosa di positivo. E' chiaro che all'Arechi bisognerà cercare di apportare dei correttivi, ma questo spetta all'allenatore». Una pausa e poi aggiunge. «Qualche volta può capitare che giocando in casa, nonostante spingi oltre misura sull'acceleratore, l'avversario ti punisce nelle ripartenze. Anche questo, però, va accettato ed analizzato per migliorarci». Guai a parlare di un organico deficitario per il campionato cadetto. «Credo che la Salernitana disponga di una rosa importante per questo avvio di stagione. Non credo, comunque, che alla squadra manchino giocatori o sia incompleta. Mi sembra che siamo abbastanza in linea con il nostro campionato. E' chiaro che se in corso d'opera dovesse essere necessario apportare qualche correttivo interverremo immediatamente». Immediatamente significa gennaio. «Questo è fuori discussione - conferma Fabiani - Prendere un giocatore in questo momento significa ingaggiare un atleta che non ha trovato squadra, che non ha fatto una preparazione adeguata e che potrebbe crearti soltanto difficoltà. Eventuali volti nuovi arriverebbero soltanto a gennaio». Quando si parla di obiettivi da raggiungere, il direttore prova a glissare con eleganza. «Il nostro obiettivo è quello di fare un campionato all'altezza della situazione. Questo non significa dover vincere a tutti i costi. Non è possibile costruire una squadra vincente dall'oggi al domani. Per il momento prendiamo per buono quello che stiamo facendo. Poi si vedrà». Fabiani ci tiene a chiarire anche la sua posizione in seno alla Salernitana e sgombra il campo dalle voci che sussurravano frizioni con il massimo dirigente. «Ho sempre avuto la fiducia da parte della società nell'operare e nel fare certe scelte. Nessuno mai mi ha imposto qualcosa di diverso. Questo basta ed avanza per sentire la fiducia della proprietà». Il direttore generale della Salernitana, coinvolto nel processo calciopoli ai tempi del Messina, è in attesa di conoscere le decisioni della magistratura riguardo la sua posizione. «Aspettiamo fiduciosi».
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