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lunedì 15 settembre 2008

Salernitana, è giunta l’ora di Pestrin


«Non escludo di poter cambiare modulo durante il campionato ma solo per esigenze del momento e non perchè qualcuno vorrebbe vedere una Salernitana diversa». Fabrizio Castori, dal ritiro granata ebolitano, parla chiaro a poco più di ventiquattrore dal posticipo serale con il Frosinone e dipana qualsiasi dubbio sul modo in cui la sua squadra si schiererà in campo. Confermato, quindi, il 4-2-3-1 imbattuto finora ma che a tanti, presidente Lombardi in testa, non convince. Il tecnico marchigiano, quindi, fa spallucce alle critiche piovute dopo il pari contro il Cittadella, e tira dritto per la propria strada. Un percorso in salita visto che da oggi al 4 ottobre prossimo, la Salernitana dovrà scendere in campo ben sei volte, tra campionato e Coppa Italia. Ed ecco, arrivare dalla tana ebolitana, un altro annuncio: «Inizia il turn over». Frase preceduta dal fatidico «per me non ci sono gerarchie in squadra e gioca chi è al massimo della forma». Ma proprio per raggiungere il cento per cento della condizione, c’è qualche giocatore che ha bisogno di giocare il più possibile. Un esempio per tutti: Manolo Pestrin. Ed ecco, quindi, che appare sempre più probabile l’esordio da titolare, già da stasera, del centrocampista romano. È uno dei due dubbi che potrebbe aver reso la notte insonne al simpatico allenatore di Tolentino. La decisione definitiva sarà presa, infatti, in mattinata dopo l’ultima rifinitura. Questa Salernitana ha assoluto bisogno di un giocatore che faccia diga nella mediana ma che sia in grado anche di rilanciare immediatamente la manovra. E che, soprattutto, rappresenti, in campo, il carattere del proprio allenatore. Un elemento così, può essere solo Pestrin. «Manolo è uno di quei giocatori che porta la squadra a fare quello che io voglio. Gli mancano solo i novanta minuti nelle gambe, per raggiungere il cento per cento della forma deve giocare anche se io non rischio mai chi non è in condizione», ammette Castori. Come dire che Pestrin gli serve per far giocare la squadra come lui (Castori) vuole, non gli va di rischiarlo perchè non è ancora al top ma è anche vero che se non gioca non raggiungerà mai la miglior forma. E allora? Pestrin dovrebbe giocare, già da stasera, sin dal primo minuto. Gli cederà il posto Tricarico, visto che anche in questa stagione Soligo alla fine ha dimostrato di essere indispensabile. L’altro dubbio è nel tridente alle spalle di Fava. Recuperato Di Napoli («lui e Peccarisi avrebbero giocato anche sabato se non ci fosse stato il rinvio» ha detto l’allenatore), Castori è tentato nel gettare in mischia il giovane Umunegbu, per dare vivacità e imprevidibilità alla manovra d’attacco. Un’idea suffragata dal lavoro fatto in settimana dal giocatore, provato spesso lungo la fascia in alternativa a Ciarcià o Scarpa. Del resto, giocando in casa, la squadra dovrebbe essere più spinta all’attacco e cercare con insistenza quel gioco lungo le fasce e quelle profondità che sono mancate a Treviso. Ma è una soluzione che probabilmente prenderà per Modena. Castori sembra temere il Frosinone anche se «faccio affidamento sul pubblico dell’Arechi e sul carattere dei mei giocatori». Del resto una vittoria lancerebbe la Salernitana in vetta alla classifica da sola, qualora dovesse finire in parità l’altro posticipo serale (Ascoli-Triestina) anche se solo momentaneamente, visti i tanti recuperi ancora da giocare. «È un bel sogno - confessa Castori - ma vale per quello che è: un primato alla terza giornata di campionato. La serie B è lunga è difficile».

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