
Cresce. A vista d’occhio. Durante gli allenamenti è già un altro, arriva più rapidamente sui palloni ed è più energico. Pestrin sta ritrovando la condizione, è quasi pronto all’uso, uso che potrebbe esserci, forse addirittura dal primo minuto, lunedì nel posticipo all’Arechi contro il Frosinone. «L’importante è non avere più problemi da un punto di vista fisico, l’infortunio è solo un brutto ricordo, la preparazione prosegue senza intoppi, insomma va tutto bene», ripete Pestrin. Adesso si attende che si prenda un posto da titolare e che poi si prenda la Salernitana per mano. A centrocampo la formula Castori prevede due mediani bassi, fin qui hanno giocato Soligo e Tricarico, bravi a lottare e a recuperare palloni, un po’ meno a far ripartire con velocità l’azione. Uno dei due posti davanti alla difesa spetterà a lui, Pestrin ha le qualità per svolgere bene la doppia fase, recuperare palloni e far girare la squadra. «Ogni tanto la sventagliata la faccio, riesce anche il lancio lungo», precisa il centrocampista romano, voluto fortemente da Castori nella Salernitana. L’allenatore lo stima in maniera particolare, lo sta aspettando e lo ha difeso in queste prime uscite che non sono state pari alle attese. «Se l’allenatore vuole ci sono anch’io pronto a dare una mano. La condizione sta migliorando con i minuti che metto nelle gambe, più ne ho meglio è», chiarisce in maniera molto soft. Elemento esperto, ragazzo a posto, serio e misurato: conosce bene quelle che sono le regole e non fa nulla per disattenderle. Per prima cosa elogia la squadra tutta e in particolar modo i compagni che giocano nel suo ruolo, Tricarico e Soligo. «Stanno facendo bene, tutta la Salernitana sta facendo bene. I risultati sono dalla nostra parte, direi che meglio di così proprio non potevamo cominciare». Ora può toccare a lui contro il Frosinone, forse dall’inizio, sicuramente a partita in corso, così come è stato a Treviso con il Cittadella quando è entrato nel secondo tempo. Ha sofferto perchè in quel momento soffriva tutta la Salernitana, in verità ha sofferto anche le volte precedenti, quando è stato lanciato nella mischia, sicuramente sotto tono il suo spezzone di partita nell’esordio in coppa Italia contro il suo ex Cesena all’Arechi. Nulla di cui preoccuparsi, tutto previsto, l’infortunio al collaterale del ginocchio non si recupera così facilmente. Dopo mesi di inattività occorre tempo, occorrono partite, occorrono interventi anche duri per verificare la tenuta del ginocchio e poi è necessario ritrovare la tonicità muscolare. Insomma, ci vuole tempo, ma questo lo si sapeva e in questo senso la Salernitana forse avrebbe fatto meglio ad assicurarsi qualcos’altro in quella zona del campo in attesa del completo recupero di Pestrin. Giocatore rude, muscolare, capace di metterci sempre il piede e di chiudere le falle, poi una volta recuperata palla è bravo anche a far girare la squadra e a ribaltare l’azione da difensiva in offensiva. In queste prime apparizioni con la Salernitana si è vista solo parte del suo repertorio, la capacità di conquistare palla, spesso tra l’altro in maniera fallosa perchè quando non si è in condizione si rischia di finire fuori tempo negli interventi. Cosa che è successo spesso a Pestrin. Ma adesso la condizione migliora e può cominciare una nuova storia, la vera storia di Pestrin con la Salernitana.
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