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mercoledì 13 agosto 2008

Castori: difesa pronta, attacco da migliorare


Trentaquattro giorni di fatiche, applicazione costante. La Salernitana saluta Roccaporena con la consapevolezza d'esser cambiata tanto rispetto ai primi giorni di raduno a Serino, d'esser migliorata, d'esser diventata una squadra tosta, compatta, pronta a recitare un ruolo da protagonista nel prossimo campionato di serie B. Trentaquattro giorni senza tirare quasi mai il fiato ed un mare di sensazioni positive nelle dichiarazioni del tecnico Castori. Un bilancio adesso è d'obbligo «Certo, dopo oltre un mese di lavoro un quadro generale é già possibile tracciarlo. Abbiamo fatto un ottimo ritiro e sostenuto cinque settimane di duro lavoro. Ciò che ho apprezzato davvero è l'impegno di tutti i calciatori, sempre costante e propositivo. In tal senso posso ritenermi un privilegiato perché ho ereditato un gruppo che aveva già la cultura del lavoro nel proprio dna». Qual'è stata la soddisfazione più grande? «Sicuramente quella di aver portato a termine la preparazione senza nessun infortunio serio. Un grosso plauso va alla professionalità dei miei collaboratori perché in questo modo ho avuto la possibilità di portare tutti gli atleti sullo stesso piano». E dal punto di vista tattico si sente gratificato? «Tantissimo: la squadra è compatta, tosta, ha già una discreta organizzazione di gioco, mantiene le giuste distanze tra i reparti, ha metabolizzato alla svelta tutte le mie indicazioni. La conferma l'ho ricevuta nell'ultimo test contro il Siena: certo, si trattava di un'amichevole, ma i contenuti tecnici ed agonistici sono stati molto elevati e la mia Salernitana ha risposto alla grande, offrendo una prestazione autoritaria che autorizza a guardare con ottimismo al futuro». Tutti sanno cosa devono fare, in maniera particolare i difensori. «Beh, devo ammettere che Fusco e Peccarisi lì in mezzo sono stati mostruosi: la loro intesa va raffinandosi sempre di più. Mi ha impressionato anche la prova di Marchese e sono soddisfatto pure di Kyriazis: è un gigante e deve ancora carburare, è leggermente in ritardo rispetto al resto del gruppo, ma una volta che avrà raggiunto il top della condizione sarà un vero e proprio baluardo. E non dimentichiamoci poi Ambrogioni e soprattutto Russo, che è entrato nella ripresa ed ha giocato da esterno alto dimostrando quant'è duttile ed utile alla nostra causa». Il limite è negli ultimi trenta metri? «Per adesso facciamo un po’ fatica a finalizzare la manovra, ma non sono preoccupato anche perché in questa particolare fase della preparazione fanno difetto la velocità ed il cambio di passo. È una questione fisiologica, ma tra un po’, col lavoro che ci apprestiamo a svolgere, miglioreremo in reattività e rapidità e ne beneficerà anche la fase di finalizzazione del gioco. L'importante, per adesso, è vedere in campo una squadra ordinata, solida, che fa i movimenti giusti e che soprattutto corre pochissimi rischi». La sorpresa o le sorprese di questo ritiro? «Su tutti Carlos Barrionuevo: non lo conoscevo, ma giorno dopo giorno è cresciuto dimostrando il suo grande valore. Peccato per l'infortunio rimediato contro il Siena che ci priverà di lui, molto probabilmente, per la prima gara di coppa Italia. Un plauso anche a Scarpa: viene dalla C, deve ancora migliorare, mi piace il suo grande spirito di applicazione».

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