
Serviva, eccome, un altro preparatore. Vincenzo Gallo ha praticamente messo le mani su Pestrin, Fava e Morga, gli ultimi ad aggregarsi al gruppo al lavoro con la Salernitana dall'11 luglio a Roccaporena. Il programma predisposto da Scarpellino prevede che i tre si mettano al passo con la squadra nel minor tempo possibile. E a giudicare dal lavoro differenziato svolto ieri - corsa sugli 800, 600 e 300 metri - tutti stanno avvicinandosi agli standard di chi è all'opera da un pezzo. Diciamo che il gap potrebbe essere colmato dal lavoro supplementare che Pestrin, Fava e Morga svolgeranno nella tre giorni di riposo che inizia giovedì sera. Facile che alla ripresa, prevista per lunedì, i tre siano pronti o quasi ad unirsi al gruppo. Che ieri era ancora orfano di Pinna, ormai al terzo giorno consecutivo di "malattia", e comunque ancora in predicato di conoscere le risultanze dell'ecografia cui si è sottoposto ieri pomeriggio per verificare la natura del dolore che lo affligge al fianco destro. Ancora lavoro differenziato, invece, per Peccarisi che lamenta i postumi di una torsione sbagliata che gli procura dolore al collo e un problemino alla schiena. L'ex riminese ha però lavorato sugli arti inferiori in palestra evitando qualsiasi brusco movimento che potesse causare ulteriori problemi alle parti doloranti. Sono, invece, rientrati regolarmente in gruppo Carcione, Turienzo, Scarpa e Barrionuevo che avevano parzialmente saltato (pure passando però in palestra) la seduta di lunedì. Specialmente Barrionuevo è sembrato totalmente guarito dal mal di schiena che lo ha frenato per due giorni: disinvolto nella corsa - buon segnale questo per chi ha problemi lombalgici - smanioso nel cercare la forza e la precisione nel tiro, quando Castori a fine allenamento ha voluto testare i portierini Rocco e Lauri con botte da distanza ravvicinata, soprattutto smanioso di mettersi in evidenza. Un chiaro segnale che l'argentino attendeva: ora avverte più fiducia intorno al suo nome e la voglia di dare di più è fortemente visibile. Con buona pace di Taranto, Potenza, Sorrento che continuano a chiamare, forse inutilmente Fabiani.
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