L'aveva chiamato Leo Acori a Livorno. C'era stato un timido tentativo di trattativa con la Reggina, il club che lo ha cresciuto. Gli ha fatto un fischio Castori. E Maurizio Peccarisi - tre campionati vinti, anche uno di B, e cinque stagioni consecutive tra i cadetti - non ha avuto dubbi: Salerno. Meglio, la Salernitana, dove ritrova il vecchio maestro Castori, due suoi vecchi compagni di squadra, Ambrogioni e Russo e Bocchini, il secondo del trainer marchigiano con il quale ha giocato insieme a Cesena. Sabato pomeriggio, non appena messo piede a Roccaporena, s'è spogliato ed ha disputato il primo allenamento con i nuovi compagni. E ieri mattina il direttore Fabiani, al termine della seduta atletica, l'ha spedito in sala stampa dove Peccarisi ha ribadito concetti espressi quando il suo passaggio in granata stava definendosi: «Dopo aver apprezzato la società che mi ha fatto sentire un calciatore importante - attacca così il roccioso difensore granata dal fisico possente - altrettanto posso dire del gruppo che sto imparando a conoscere. Le prime sensazioni sono positive e resto sempre più convinto d'aver scelto il meglio». Un meglio che dovrebbe materializzarsi, in difesa, nella costruzione di una coppia di centrali che, sulla carta, ha poco da invidiare a quella di altri club: Fusco e Peccarisi, messi di fianco, hanno esperienza, peso, tecnica, voglia, intelligenza. Ed è su di loro che presumibilmente punterà Castori nel puntellare il reparto arretrato: «Le gerarchie le stabilisce l'allenatore - la risposta secca di Peccarisi - noi dobbiamo solamente farci trovare pronti. E a giudicare dalla lena con la quale tutti si allenano, sono sicuro che sta nascendo una buona squadra. Se poi dovessero definirsi altri arrivi, che a quanto leggo sono imminenti, allora ne vedremmo di belle». E per vederne di belle, Peccarisi indica la strada maestra: «Dobbiamo partire subito forte, non perdere contatti con le prime e cercare di sorprendere tutti. Ho l'impressione che la serie B di questa stagione sarà di livello tecnico inferiore rispetto al recente passato. Molte società hanno attinto, anche per via degli organici bloccati, nelle categorie inferiori. Noi, al contrario, abbiamo gente di qualità e quantità che tra i cadetti è in grado di dire la sua. Penso a calciatori del calibro di Di Napoli, Fusco, Ciarcià, Ambrogioni, Russo, anche, senza falsa modestia, a me stesso e a quelli che verranno. Il mix di questa Salernitana a me piace e chissà che partendo nella maniera che auspichiamo non riusciamo a mantenere sempre un contatto ravvicinato con le prime sei, sette posizioni. L'obiettivo deve essere quello: restare agganciati al carro dei fuggitivi e poi vedere cosa accade». Al resto, come chiosa Peccarisi, penserà il pubblico di fede granata: «Il destino ha voluto che tornassi ad indossare una maglia di questo colore dopo aver fatto altrettanto con il Torino. Se il pubblico ci dà una mano, saremo la mina vagante del campionato».
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