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giovedì 3 aprile 2008

Salernitana, Russo guida la carica degli ex


Sasà Russo è l’ex più atteso nello scontro diretto di domenica che vale la promozione. Ad Ancona è stato un idolo, tutti gli vogliono ancora bene. Due campionati vinti: uno di C (12 presenze e 1 gol) e uno di B (stagione 2002-2003, era il capitano della squadra che approdò in serie A). In tutto sono stati tre i suoi campionati di B con l’Ancona (101 presenze e 4 gol), in serie A collezionò 9 presenze prima di essere ceduto alla Salernitana di Aliberti nel gennaio del 2004. Tutti i ruoli ricoperti: centrocampista, difensore di fascia, un combattente generosissimo, il simbolo di una squadra che non si arrendeva mai. E’ cresciuto professionalmente ad Ancona e ha trovato l’amore: sposato con Arianna, una ragazza di Ancona, da poco mesi è papà di una bimba. Nella sala stampa all’interno dello stadio «Del Conero» ci sono sue fotografie degli anni d’oro e ci sono quelle di un altro salernitano che è stato un protagonista nell’Ancona, Marco Pecoraro. Sarà lui a guidare la carica degli ex, la sua grinta si sta rivelando fondamentale in una fase in cui molti compagni di squadra sono giù di corda. Sta ricoprendo tutti i ruoli e dopo una flessione culminata nella disastrosa prestazione di Taranto, partita in cui però tutta la Salernitana steccò in maniera clamorosa, si è ripreso alla grande e nelle ultime partite è stato puntualmente tra i migliori guadagnandosi sempre una maglia da titolare. L’altro ex è Emanuele Ferraro, l’attaccante finito ai margini e all’asciutto da ben tre mesi e mezzo, l’ultimo suo gol risale al derby di Castellammare contro la Juve Stabia. Anche lui all’Ancona è particolarmente legato, una partita questa che sente molto di più delle altre. Con l’Ancona ha giocato un solo campionato, ma fu una stagione esaltante: 34 presenze, 14 gol. Ci tiene a giocare anche per dare un senso a una stagione da considerare altrimenti fallimentare, sei gol segnati, pochi per uno come lui che negli anni precedenti a Salerno è stato molto più incisivo. Domenica scorsa contro il Martina all’Arechi è rimasto tutto il tempo in panchina e si è infuriato quando Brini ha deciso come ultimo cambio di mandare in campo Cammarata. In questa settimana di lavoro alla «Borghesiana» di Roma cercherà di recuperare il tempo perduto e di ritrovare la maglia da titolare. Scivolato fuori nelle ultime settimane con Brini che gli ha preferito l’argentino Turienzo che ha caratteristiche tecniche diverse ed è più adatto nel gioco di testa. Un ex atteso è anche l’allenatore Brini che proprio con l’Ancona ha vinto due campionati, nel 1996-’97 è stato promosso in B subentrando nel finale di stagione a Colautti. L’anno successivo in serie B fu il secondo allenatore e tecnico dei portieri (il primo era Giorgini, poi sostituito da Scoglio), stagione terminata con la retrocessione. Poi, dopo l’anno di Foggia, è tornato ad Ancona guidando la squadra marchigiana per tre stagioni con una promozione dalla C1 alla B (1999-2000), un campionato di serie B chiuso al decimo posto e un altro concluso con un esonero al termine del girone di andata.

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