Benvenuti nel sito Bellizzi Granata - Tutte le Notizie e le Curiosità sulla Salernitana, sui tifosi, sui risultati e sul Calciomercato. ULTIME NOTIZIE DAL CLUB "BELLIZZI GRANATA"

giovedì 24 aprile 2008

Rossi: brava Salernitana, ora ritorna in A


Nella storia recente del calcio salernitano occupa uno dei capitoli più importanti. Delio Rossi è diventato, alla pari del compianto Tom Rosati, l’allenatore più amato dai tifosi granata per aver vinto due campionati grazie ad un gioco spettacolare. L’attuale tecnico della Lazio vinse con la Salernitana di Aliberti il torneo di C (1993/94) alla sua prima esperienza su una panchina di un club professionistico. Quattro anni dopo, invece, Rossi realizzò la grande impresa guidando la squadra in serie A. Dieci anni più tardi la Salernitana di Lombardi è pronta a festeggiare un altro importante traguardo. Rossi, è contento per questa promozione? «Si. Mi fa piacere che la Salernitana torni in un campionato più importante. Lo merita. Anzi mi auguro che ci siano in futuro altri scenari». E per la città? «Salerno vive in modo viscerale la sua passione per la squadra di calcio. E la promozione si trasformerà in un evento positivo per la stessa città». Ci sono analogie tra questa promozione e quella di dieci anni fa? «È difficile trovarle. Nella mia Salernitana, però, c'erano tanti giovani reduci da una stagione difficile. Insieme riuscimmo a centrare un'inattesa promozione. Questa, invece, è frutto di una programmazione». Ora è stato più facile vincere? «Vincere è sempre difficile. In qualsiasi categoria. Nel tempo può mutare solo l'ordine delle difficoltà». Il tempo non ha cancellato i ricordi. Ed i tifosi sono sempre pronti a rinnovarle il proprio affetto. «È un sentimento reciproco. Se sono diventato grande devo dire grazie a Salerno e se la Salernitana ha vissuto grandi stagioni un minimo di merito è anche mio». Ieri Di Vaio. Oggi Di Napoli. Qual è l'attaccante più forte? «Difficile dirlo. Sono due calciatori importanti. A Salerno Di Vaio era un giovane desideroso di affermarsi. Successivamente ha disputato una carriera ad alti livelli. Di Napoli, invece, ha avuto già un passato importante. Ma la scorsa estate si è rimesso in discussione ed ha accettato di giocare in C». Non era facile? «No. Ma è diventato l'idolo dei tifosi perché ha giocato con passione. E la gente non è stupida. Sa riconoscere quando un calciatore dà il massimo. E se Di Napoli, alla sua età, riesce ancora a trasmettere passione ed entusiasmo vuol dire che nella testa è ancora un calciatore». La Salernitana può aprire un ciclo? «Dipende dalla strategia. Puoi riuscirci se non vivi alla giornata. È importante avere una società forte. In questo caso puoi anche permetterti di disputare qualche stagione non esaltante perché prima o poi i risultati arriveranno». Ha conosciuto Lombardi? «Si, qualche tempo fa durante una mia premiazione in città. È un presidente giovane, ambizioso, entusiasta. Mi è apparsa una persona che ha molta voglia di fare». Tornerebbe ad allenare a Salerno, magari in serie A? «Non vedo perché non potrei tornarci. Poi non ho mai fatto un problema di categoria. La mia carriera ha dimostrato che ho allenato dove mi portava il cuore». Tornerà a Salerno per festeggiare la promozione in B? «Mi farebbe piacere, ma non penso sia giusto perché questa promozione dovrà essere festeggiata da chi lo ha meritato. Ed io non ho fatto nulla. Qualcosa l'ho fatta in passato, non in questa stagione».

Nessun commento: