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giovedì 10 aprile 2008

Fabiani accusa: troppi corvi in giro


Teme intrecci pericolosi al fotofinish e per questo ha deciso di scendere in campo in prima persona. Il direttore generale della Salernitana, Angelo Mariano Fabiani, ha fiutato il pericolo che serpeggia nell'ambiente e parte subito in quarta. «Siamo consapevoli che non sarà un finale di stagione tranquillo e sereno. La squadra, però, deve continuare sulla falsariga di quello che ha fatto fino ad oggi, senza lasciarsi incantare da sirene ammaliatrici che in questi periodi promettono la luna». Il diggì è uomo di campo e sa bene che l'intrigo è sempre dietro l'angolo. «Comincio a vedere troppi corvi che si agitano dietro le colline. Tutti prodighi di utili consigli e consigli inutili verso i giocatori. Soltanto chiacchiere che farebbero bene a risparmiarsi». Fabiani rincara la dose. «Ognuno si limiti a fare il proprio mestiere. Cominciando dai direttori sportivi, dai procuratori, dai direttori generali e da tutte quelle figure che gravitano in quest'ambiente. Invito tutti gli operatori che ruotano intorno al nostro mondo a lasciare tranquilli i calciatori, sia che siano loro assistiti, sia beniamini, sia dipendenti». Appare fin troppo chiaro il tentativo di isolare la squadra dalle troppe voci che già cominciano a rincorrersi in questo periodo e che potrebbero distrarre il gruppo dall'obiettivo principale per cui è stato costruito. «E' di fondamentale importanza che tutti i nostri calciatori - tuona Fabiani - non si lascino incantare da sirene e sirenette: massimo livello di guardia per non sciupare tutto quanto di buono è stato fatto fino ad oggi». Intanto domenica c'è il derby con la Juve Stabia. «Non sarà assolutamente una passeggiata - avverte il diggì - Oggi è stato presentato il nuovo tecnico, Costantini: una persona preparata che sa il fatto suo. E poi ogni volta che c'è un cambio tecnico segue sempre una scossa. Naturalmente, mi auguro che ciò non avvenga domenica, ma noi dovremo essere preparati a tutto. Pronti all'ennesima sfida». Poco importa che le vespe siano praticamente già condannate ai play out. «Questo è un motivo in più per stare allerta. Quando giochi senza l'assillo di un obbiettivo, infatti, ti riesce tutto più facile. E poi è sempre un derby». Quando si parla delle critiche che puntualmente gli piovono addosso, Fabiani sembra indossare l'impermeabile. «Le chiacchiere da bar mi interessano poco - taglia corto il diggì - per me la sola cosa importante è portare la Salernitana in cadetteria. Tutto il resto è noia, come dice il cantante Califano». Una pausa, giusto il tempo di rispondere all'ennesima telefonata, che aggiunge. «So che posso essere un personaggio scomodo, che non frequenta salotti e salottini. Se questo non fa piacere a qualcuno, non posso farci nulla. Magari li invito a trovarsi un cagnolino da salotto. Io, certamente, non sono il tappeto di nessuno». Tornando al campionato, il dirigente sa bene che la quota promozione si è notevolmente abbassata. «A questo punto possono bastare 60 punti per andare in serie B dalla porta principale». Fabiani ha anche stilato una sua personale tabella promozione. «Numeri alla mano, con due vittorie e due pareggi siamo in serie B». Fabiani non lo dice, ma è probabile che stia già pensando alla squadra del futuro. «Assolutamente no. Intanto ci sarebbero le ferie e poi sarebbe da presuntuosi farlo in un momento del genere. E' ancora tutto da giocare. Sarà una battaglia fino alla fine».

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