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sabato 10 novembre 2007

Artistico punta su Ferraro: sarà decisivo


Ciccio Artistico, bomber in tutte le piazze, dal nord, al sud, passando per il centro. Ora è fuori dal calcio, per scelta. Con il fratello gestisce un locale a Roma, ma s’informa costantemente sulle sue ex squadre. S’informa di Ancona e Salernitana, due squadre che insieme al Torino, hanno caratterizzato la sua carriera. Ad Ancona segnò 20 reti e fu il capocannoniere in B, anche se quell’anno la squadra retrocesse. A Salerno segnò meno, ma era il partner ideale di Di Vaio nella magica squadra allenata da Delio Rossi che centrò la serie A. «Ricordo bene le due esperienze. Ad Ancona segnai tantissimo, ma non bastò purtroppo per la salvezza. L’anno indimenticabile è quello di Salerno, quella squadra era fortissima, probabilmente la più forte in assoluto con la quale ho mai giocato». Ancona-Salernitana, sfide che ha giocato con entrambe le maglie. Le ricorda? «Certo e devo dire che andò sempre bene alla Salernitana. Quando giocavo con l’Ancona mi feci parare un rigore da Chimenti che poi ne parò un altro a un mio compagno. I granata che erano allenati da Colomba vinsero 1-0 e fino all’ultimo sognarono la B. Quando invece giocavo con la Salernitana segnai al 93 minuto il gol del 3-3 ad Ancona, faceva freddissimo: non esultai per rispetto ai miei ex tifosi». A chi è più legato? «Sicuramente alla Salernitana, sia per il risultato sportivo conseguito, sia per l’entusiasmo dei tifosi che erano davvero straordinari. All’Arechi è difficile per tutti fare punti, quello stadio trasferisce sensazioni magiche ai giocatori in maglia granata. Quell’anno fu veramente fantastico, vincevamo contro tutti, stabilimmo una serie infinita di record». Adesso chi è più forte? «La Salernitana, anche se ha un punto in meno in classifica. Credo che l’organico sia più completo e poi ripeto c’è la grande forza dei tifosi dell’Arechi. L’ultima volta venni in tribuna per un Salernitana-Genoa, semifinale di andata play off. Lo spettacolo della gente era impressionante, peccato per quel rigore che fu un autentico regalo ai genoani». Quindi lunedì vincerà la Salernitana? «Sì, io dico di sì. Sarà una partita ovviamente combattuta che verrà deciso come spesso capita da un episodio o comunque da un’azione da calcio piazzato: un angolo oppure una punizione». Lei su chi scommette? «Su Ferraro, in lui rivedo un po’ me, credo possa essere il mio erede. È un attaccante potente fisicamente ed ha un grande carattere, credo che in partite come queste possa fare lui la differenza, ancora di più di un fenomeno come Di Napoli». E poi? «Credo che in difesa sia fondamentale l’esperienza di un giocatore come Luca Fusco che a Salerno ci mette il cuore. Lo sento spesso, ne approfitto per augurare a lui e a tutti gli altri la promozione in serie B. Una categoria che Salerno merita ad occhi chiusi».

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