
ANDREA AGOSTINELLI (Allenatore Salernitana): «La squadra ha offerto una bella risposta dopo il pareggio contro il Gallipoli. Al di la della prestazione offerta volevamo riscattare quel piccolo passo falso della scorsa settimana dove avevamo la vittoria in tasca fino ad una manciata di secondi prima della fine e probabilmente adesso stavamo parlando di una Salernitana a punteggio pieno. Considerando l’aspetto precario di questa formazione devo dire che il gruppo ha risposto bene. La squadra, nonostante l’ottimo avversario che aveva davanti, ha segnato 4 gol di pregevole fattura, creato azioni importanti e tenuto bene palla. Molti errori fatti nel match contro il Gallipoli - ha detto Agostinelli - non si sono ripetuti e non ci resta che continuare a lavorare e proseguire su questa strada. Sono soddisfatto anche perché tutti gli attaccanti schierati in campo sono andati a segno, ciò vuol dire che creiamo abbastanza…»
- Perchè ha schierato Russo al posto di Ferraro e non subito una punta?
«C’era D’Isanto che aveva rimediato un giallo per un brutto fallo a centrocampo; ero già sicuro di sostituirlo con Masini e quando è capitato l’infortunio a Ferraro mancavano 10 minuti alla fine del primo tempo. Ho voluto tenere duro ed aspettare la ripresa per cambiare l’atteggiamento tattico della squadra e schierarla con 3 uomini in difesa e con Russo e Milanese a spingere di più sugli esterni perché mi aspettavo che l’Arezzo avrebbe fatto entrare un’altra punta. Così è stato e credo che le cose siano andate bene».
«In effetti dobbiamo migliorare nei cambi di gioco. Non dimentichiamoci che la Salernitana è una squadra nuova che deve trovare la giusta amalgama e questo lo si fa solo con il passare del tempo. Giannone non era in panchina perché sapendo di avere una rosa di qualità posso permettermi anche di scegliere a seconda della partita. Contro l’Arezzo mi aspettavo un match più da battaglia… Sono comunque contento che Rocco al termine della partita è venuto negli spogliatoi a complimentarsi con i compagni, facendo in pieno il suo dovere. Oggi è toccato a lui stare fuori, domani toccherà a qualcun altro. L’importante è che il gruppo dimostri sempre di essere molto unito come oggi».
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