Benvenuti nel sito Bellizzi Granata - Tutte le Notizie e le Curiosità sulla Salernitana, sui tifosi, sui risultati e sul Calciomercato. ULTIME NOTIZIE DAL CLUB "BELLIZZI GRANATA"

giovedì 24 maggio 2007

DIARIO DI UN TIFOSO TESTIMONE


"24 MAGGIO 1999 : MAI PIU'! PER NON DIMENTICARE! ULTRAS PER AMORE ---------------------------------- DIARIO DA PIACENZA A SALERNO "Io, tifoso della Salernitana, vi racconto il mio viaggio infernale" "A Bologna sassaiola su un bar Poi il lancio di un estintore contro un altro treno, e il tiro al bersaglio di Firenze" DA UNO DEI NOSTRI INVIATI SALERNO - Nicola e' uno spilungone di colorito olivastro. Ha lineamenti saraceni e una cresta di capelli corvini, scolpita come roccia da un intero tubetto di gel, che sormonta il cranio velato appena da un' ombra di peluria. Ha 19 anni e a scuola non va piu' da un pezzo: s' arrangia, quando capita, con qualche lavoretto saltuario. Adesso e' un po' che gli gira bene: fa l' apprendista in un' officina meccanica. Smonta e rimonta qualche pezzo, rimette ordine sul bancone degli attrezzi e cerca d' imparare il mestiere. Ma, per una partita della Salernitana, sarebbe pronto a gettar via anche quel pizzico di fortuna che la vita gli ha regalato. Uno come lui, e come tanti altri in questa citta' , non avrebbe perso per nulla al mondo il "match" di Piacenza, pure a costo d' infilarsi in un vagone bestiame per viaggiare da clandestino. "Si decideva il nostro futuro", mormora appoggiato a un vespino nei pressi del cimitero. Pensava, al pari degli altri ragazzi che ora premono alle porte del camposanto per dare l' ultimo saluto alle vittime, che non ci fosse inferno peggiore d' una retrocessione in serie B. Adesso sa che non e' cosi' . L' inferno, quello vero, ha divorato quattro esistenze appena sbocciate. E se la sorte non gli fosse stata amica, sarebbe toccata a lui. O a un altro qualunque dei 1500 tifosi stipati sul treno maledetto. Questo, insomma, e' il diario di un sopravvissuto, la voce di uno scampato alla lunga notte di follia consumata nei vagoni di un convoglio che correva imbizzarrito sulla spina dorsale dell' Italia. PIACENZA, 20.01 - "La partita s' e' appena conclusa. E la rabbia calpesta subito i rimpianti. Un gruppetto si stacca e sguscia nei bagni della curva sud, dove fa a pezzi i cessi e i lavandini. Le schegge piu' pesanti vengono utilizzate nel primo assalto contro le auto e i pullman parcheggiati accanto allo stadio. Tira una brutta aria, ma per il momento anch' io mi do da fare urlando come un pazzo e minacciando chiunque mi capiti davanti. Ci caricano sul treno un' ora dopo, ma si capisce subito che siamo in troppi per stare li' dentro. Io salgo su una delle prime carrozze: negli scompartimenti di centro, pero' , la guerra e' gia' cominciata. Un paio di estintori vengono divelti e scaricati all' interno dei vagoni. I cori ormai sono assordanti e si mischiano alle imprecazioni che piovono da ogni parte. Alle 20.01 il treno lascia la stazione. Ci accompagnano dodici poliziotti di Piacenza, sei uomini e sei donne. Dicono che a Bologna aggiungeranno altre carrozze per farci stare piu' comodi ed evitare guai". BOLOGNA 21.35 - "Siamo quasi arrivati in stazione. Ma all' improvviso il treno si blocca. Qualcuno ha azionato il freno d' emergenza: capitera' non so quante altre volte durante tutta la notte. Sento ridere, urlare e mi sporgo dal finestrino per vedere cosa sta accadendo. Una cinquantina di ragazzi si precipita sui binari e raccoglie sassi dalla massicciata. Fanno scorta di proiettili. Poco piu' in la' , devastano un bar che deve aver chiuso da poco. I poliziotti non ce la fanno a trattenerli. Mezz' ora dopo, comunque, si riparte. Hanno aggiunto cinque vagoni in coda. L' eccitazione e' alle stelle: il fumo delle "canne" si mescola all' odore dell' alcol che impregna i sedili e il pavimento. A Grizzana Morandi, un paesino emiliano, un estintore viene lanciato contro un treno che arriva dalla direzione opposta. Comincio ad aver paura. Ma faccio finta di nulla". PRATO / FIRENZE 23.45 - "Tirano di nuovo il freno d' emergenza per scendere a raccogliere altre pietre. Il treno ormai e' una bolgia. La banda degli scalmanati bersaglia tutto cio' che gli capita a tiro: vetrine, macchine, lampioni. Nelle carrozze hanno divelto poltrone, posacenere, portabagagli. Gli agenti non riescono a fermarli. Restiamo fermi a Prato un bel po' . Ma nella stazione Campo di Marte, a Firenze, la scena si ripete uguale: un estintore vola in strada, vengono fracassati i vetri degli scompartimenti. Sento i poliziotti di scorta che parlano fra loro: dicono di aver ricevuto l' ordine di far arrivare il convoglio a destinazione prima possibile. Di rinforzi, pero' , nemmeno l' ombra. La tensione sale. Andiamo avanti a singhiozzo fino a Roma Tiburtina, con il treno che si ferma e riparte continuamente. Ogni stazione diventa una tappa della guerriglia. Torneremo mai a casa?". NOCERA INFERIORE 7.03 - "Da Napoli a qui e' stato un calvario. Saranno cento, forse anche di piu' , quelli che dettano legge. Sono "fumati" fino al midollo e hanno le bocche impastate di birra. Ma per fortuna manca poco all' arrivo. Immaginavo che a Nocera sarebbe stata ancora piu' "tosta" che altrove. Non cosi' , pero' . Sono scene da incubo. Dal treno, ridotto ad una carcassa che si trascina sui binari, sbuca un commando che devasta la stazione e aggredisce i passeggeri degli altri convogli. Provano a trasferirci su dei pullman, ma non ci riescono. Qualcuno grida: "Restiamo qui, cosi' poi riusciamo a scappare". Ripartiamo ma, qualche attimo dopo, sotto la galleria Santa Lucia scoppia l' inferno. All' improvviso, una puzza di bruciato invade gli scompartimenti. Il fumo avvolge tutto: nel buio, sento soltanto la gente che urla e invoca aiuto. Poi il rumore dei finestrini rotti, lo stridio delle rotaie sui binari... e il respiro che va via, gli strepiti, i pianti, l' onda di calore che si propaga... poi, d' un tratto, la luce del giorno. Mi scaravento giu' col cuore in gola, il tunnel sembra un enorme sigaro che vomita fumo. Corro verso la stazione, anzi sono le gambe che mi trascinano lontano. Mi guardo di nuovo alle spalle. Sono a casa, sono salvo. Ma gli altri?". "

Ultrasalerno.it

Nessun commento: