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giovedì 6 ottobre 2011

L'avversario: Il Progetto S. Elia

Logo del Progetto Sant'Elia e mister Affuso (fonte internet)

Anno 1999, è questa la data di fondazione del Progetto Calcio Sant’Elia. Mentre a Salerno la rete di Vannucchi al Vicenza faceva battere i cuori dei salernitani e tutti i record di decibel mai registrati all’Arechi, in qualche ufficio di Cagliari Claudio Cugusi proponeva la sua idea a Pasquale Biasoli e Gigi Manca: costruire una società di calcio dilettantistico che fosse espressione del quartiere più delicato di Cagliari, la zona Sant’Elia. Detto fatto, nella stagione 1999-2000 l’iscrizione in terza categoria è divenuta realtà e 12 anni dopo avviene il clamoroso scontro con Salerno, a cui i sardi arrivano dopo una lenta ma costante risalita costellata di promozioni e noi dopo una rovinosa e traumatica caduta. Sant’Elia è un quartiere nella zona meridionale della città, accanto ad una vecchia palude e nei pressi del faro di S. Elia. Lo sviluppo della città di Cagliari ha riguardato in misura minore Sant’Elia, che è divenuto un quartiere residenziale per fasce medio-basse, ma anche una zona dove sono più evidenti problemi di droga rispetto al resto della città.

La presenza di una squadra di calcio che arruolasse giovani cagliaritani (quasi tutti gli under sono nati in zona) ha permesso a tanti ragazzi di trovare un diversivo sano e un modo per riportare in alto il nome di Sant’Elia, famoso in Italia soprattutto (se non esclusivamente) per la presenza dello stadio del Cagliari.

Stadio che, visto il turno di riposo della serie A, avrebbe potuto ospitare il prossimo incontro; i più felici sarebbero stati proprio i ragazzi sardi, che dal piccolissimo impianto di Via Schiavazzi, hanno costantemente davanti agli occhi il Sant’Elia con il sogno di giocarci un giorno non lontano. E invece si resterà sul sintetico del Comunale, tra i palazzoni di Sant’Elia, un campo che creerà problemi di dimensioni anche ai calciatori, essendo un 100×60.

I 300 spettatori prendono posto nella tribunetta, formata da 4 scaloni. Di fronte, infatti la strada non permette la costruzione di una seconda tribuna, mentre in corrispondenza delle due curve c’è da un lato l’unità per gli spogliatoi, dall’altra un parcheggio riservato ai tesserati, con tanto di telone per impedire la visuale.

Il presidente è l’ing. Franco Cardia, subentrato a Biasoli nel 2007. L’allenatore è il campano Rosario Affuso, chiamato a sostituire Massimiliano Pani dopo il pareggio sul difficile campo di Anzio alla 3ª giornata, attualmente l’unico punto vantato dai cagliaritani.

Il Progetto Sant’Elia schiera tra i pali Filippo Di Leo, un portiere classe ‘79 che ha tanta serie D ed Eccellenza nel curriculum, chiamato a sostituire Fabio Toro, grande protagonista della promozione dell’anno scorso. I difensori esperti sono Giacomo Chessa (’83, ex primavera del Cagliari che ha militato in C2 con Villacidrese e Frosinone), Bruno Frongia (’81 confermato dall’anno scorso) e Andrea Loi del 1974, una bandiera della squadra. A questi, Affuso alterna difensori giovani come Carlo Sedda (’92), Luca Di Laura (’91) , Fabio Boi (’93) e Alessandro Ianniciello (’88) che vanta 4 presenze in C1 col Gallipoli.

A centrocampo il Sant’Elia schiera due stranieri: il fedelissimo argentino Hugo Bergese, un interessante ‘88 prelevato dall’Union di Santa Fè che per restare a Cagliari ha rifiutato proposte dalla Lega Pro, e il rumeno Adrian Atomei nato nel 1992. L’esperienza in mediana è garantita da un’altra bandiera come Cristian Dessi (’81), mentre la freschezza è apportata da Gianluca Mascia (’91), Mattia Cordeddu (’90) e dall’esterno Manuel Garrucciu, un ‘91 pronto a spingersi anche come ala.

In attacco il Progetto Sant’Elia ha cercato inutilmente di convincere l’ex granata Capone a sposare la causa. Di esperienza è arrivato Massimiliano Farrugia, 6 gol in 60 presenze in C2 con Cavese, Gualdo e Alghero, ma anche tanti trascorsi in D. Con lui in avanti Giuseppe Atzori, un classe ‘82 a Cagliari dal dicembre 2009. Ma la prima scelta per Affuso in avanti è il partenopeo Mirko Licciardi, classe ‘88, molto promettente, 7 gol totali in D con Savoia e Anziolavinio, l’ultimo contro il Pomigliano 10 giorni fa. Partono dalla panchina il ‘91 Umberto Festa e l’88 Mirko Lugas.

I primi risultati negativi hanno spinto Cardia a rilasciare dichiarazioni poco lusinghiere sul tecnico della storica promozione dall’Eccellenza, Pani, che dal canto suo ha replicato con parole di fuoco. Ne è scaturito un inevitabile esonero che ha turbato l’ambiente. Con l’arrivo di Affuso, Cardia è anche corso ai ripari sul mercato, ingaggiando a fine settembre i difensori Giuseppe Serao (dell’88, in C2 con Manfredonia ed ex Avellino) e il ‘94 Gueye Ousemane dall’Accademia Milan, oltre al centrocampista del ‘93 Gabriele Mazzotti, ex Pomezia.

Il problema resta la difesa, la peggiore del girone con 10 reti al passivo, mentre l’attacco garantisce quasi un gol a partita, anche se con uomini sempre diversi. La squadra farà fatica a mantenere una categoria che disputa per la prima volta nella sua breve storia, serve un cambio di passo, che difficilmente arriverà contro il Salerno. In serie D non esistono partite facili, soprattutto all’inizio, ma i cagliaritani sono ampiamente alla portata degli uomini di Perrone, chiamati a vincere la prima gara fuori casa.

I sardi non riescono in serie D a riprendere quel ritmo che li ha portati a vincere un campionato di Eccellenza contro più quotate avversarie regionali quali Nuorese, Sassari Torres e Olbia, tutte con duraturi precedenti nel professionismo. La vittoria finale è stata una sorpresa per tutta la Sardegna, considerando che il Progetto era alla seconda partecipazione assoluta alla categoria; la regola del 2° anno era stata rispettata anche per il passaggio dalla Promozione all’Eccellenza datato 2008/09.

Non siamo davanti ad un nuovo caso Chievo, il quartiere calcisticamente più famoso in Italia, ma per i giovanotti cagliaritani la partecipazione alla LND è sicuramente una vetrina prestigiosa che 12 anni fa sarebbe stata inimmaginabile. Peccato non dare al match più suggestivo del loro campionato uno scenario adeguato all’occasione.

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