Benvenuti nel sito Bellizzi Granata - Tutte le Notizie e le Curiosità sulla Salernitana, sui tifosi, sui risultati e sul Calciomercato. ULTIME NOTIZIE DAL CLUB "BELLIZZI GRANATA"

giovedì 15 settembre 2011

Il prossimo avversario: il Selargius

41605_53940611936_8965_n

Uno slogan per la Serie D, un bruttissimo cliente per la truppa di Perrone. Questo in sintesi il Selargius di mister Fadda, espressione dell’omonimo paese di 23 mila anime, nelle immediatissime vicinanze di Cagliari, stretto tra il capoluogo sardo e Quartu Sant’Elena.

Considerata la scarsa condizione fisico atletica del Salerno, il Selargius è forse il peggiore avversario che ci potesse capitare in questo momento; i Campidanesi sono la squadra più in forma del girone, hanno ritmi indiavolati e spingono sulle fasce dal primo al novantesimo. Ne hanno avuta dimostrazione Pomigliano e Porto Torres, favorite nei pronostici ma puntualmente tornate a casa con zero punti. I motivi di questa esplosività atletica, oltre ad una preparazione iniziata prima, sono da ricercare nell’età media della rosa, tra le più basse della intera serie D. Fadda non ha l’assillo degli under, poiché schiera tanti giovani e anche gli over hanno solo un paio di anni in più del consentito.

Il trainer dispone i suoi in campo con un 4-4-2 classico, molto corto in fase difensiva e rapidissimo in contropiede. Davanti al portiere Arrus classe ‘87, i centrali sono Federico Boi (91) e Giorgio Piras (85); quest’ultimo, acquistato poche ore fa, è ex primavera Cagliari e fa fare un salto di qualità al reparto arretrato. I terzini Davide Puddu (88) e Giacomo Garau (88 velocissimo) hanno compiti difensivi, ma non è raro vederli fare sovrapposizioni e arrivare al cross; si candida per un posto anche Antonino Lai (84). A centrocampo costruzione del gioco e contenimento affidati a capitan Simone Farci (85) e Nicola Rais (85) specialista dei calci piazzati; meravigliosa la traiettoria del 2-0 a Pomigliano da posizione impossibile. Gli esterni alti sono un pericolo da tenere d’occhio: Mattia Corongiu (94) e Marcello Mancosu (un ‘92 di rientro dalla squalifica) hanno velocità, dribbling e sfornano assist a ripetizione per le punte Luca Caboni (87) e Stefano Sarritzu (92) attuali capocannonieri del girone con 3 reti ciascuno. Quest’ultimo è stato autore di tripletta e assist nell’ultima contro il Porto Torres e fortunatamente sarà squalificato per la gara di Salerno, a causa di due ammonizioni evitabilissime, dettate dalla inesperienza del bomber tascabile, che nel dopo partita si è detto assai dispiaciuto di saltare il match contro… la Salernitana… Quanto vorremmo che fosse così caro Stefano.Pronto a sostituire Sarritzu, Luca Suella, anch’egli classe ‘92.

L’uomo più pericoloso è sicuramente Caboni, velocità, piedi buoni e visione di gioco. L’ex Budoni, cresciuto nel Tempio, nasce come punta esterna e nella sua carriera ha sempre totalizzato più assist che marcature. Quest’avvio di campionato però lo ha visto concreto in fase realizzativa grazie anche ad un’intesa eccellente con Sarritzu: a dimostrarlo il duetto da beach soccer con rete stratosferica a sbloccare il risultato a Pomigliano, tanto bello quanto decisivo. Difesa avvisata anche per i tiri da fuori area, in cui Caboni può essere pericoloso. Fadda chiede pressing a tutto campo e concentrazione ma da allenatore navigato non si esalta per i 6 punti, dichiarando che quest’anno l’obiettivo è la salvezza, dopo il pericoloso 12° posto nella scorsa stagione.

Il Selargius è alla terza stagione consecutiva in Serie D, quattordicesima della sua storia dopo undici campionati di fila negli anni ‘90 e (come per Marino e Palestrina) non ha mai disputato un campionato professionistico nella sua storia. Il presidente del club è Tonio Mura, imprenditore nel settore ortofrutticolo, eletto all’unanimità il 1 agosto scorso in sostituzione di Alessandro Zedda che resta però nel Consiglio Direttivo societario.

Dicevamo che è una società modello per la serie D in quanto l’approdo degli under in prima squadra avviene con una naturalezza e una frequenza invidiabile, grazie ad una solida struttura delle categorie giovanili, che accompagna i ragazzi dai pulcini agli juniores, formando in casa i futuri titolari della prima squadra. Abbiamo visto come anche il Marino sforni giovani in continuazione e, si spera, di intraprendere questa strada anche a Salerno. Per avere risultati significativi bisognerà aspettare almeno 3-4 anni; senza una base di giovani su cui lavorare, Pagni e Susini hanno dovuto “procacciarsi” gli under nei test di Fiuggi in agosto, ma nei prossimi tempi si conta di avere giovani locali che siano l’orgoglio del pubblico salernitano.

Anche il modello Selargius parte da lontano e oggi si raccolgono i frutti di tanto lavoro; la rosa è composta quasi interamente da ragazzi nati tra Cagliari e Quartu Sant’Elena, per cui giocare nel Selargius vuol dire vivere a casa, continuare gli studi e godere di una serenità da mettere a disposizione della squadra. E qualche volta arriva il Cagliari che preleva dalle giovanili un calciatore, lo fa esordire in serie A e crescendo si rischia di vederlo giocare in Nazionale; è il caso di Francesco Pisano, già protagonista nell’under 21 di Casiraghi, ex Selargius. Ecco, auguriamoci che un domani non troppo lontano, una Salernitana che abbia ritrovato identità e storia, possa avere un’organizzazione tale da cercare giovani talenti nella sua provincia e farli crescere nelle sue strutture, come fa il Cagliari. Oggi siamo lontani anni luce da questo futuro.

Un’ultima nota storica: nel 2008 il Selargius cambia i colori sociali dal bianco-rosso al granata con risvolti bianchi e lo stemma si adegua al rinnovamento cromatico, scurendosi. Si sono accorti anche in Sardegna della bellezza di questo colore sulle divise da gioco!

Nessun commento: