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sabato 2 luglio 2011

Dopo le esternazioni del Sindaco De Luca tifosi spaccati


Week end di pausa sulla trattativa di cessione della Salernitana. Da lunedì si innesterà la quinta per viaggiare verso la soluzione della vicenda, anche perché le date delle scadenze perentorie si avvicinano sempre più. Entro il sei di luglio bisognerà ottemperare ad alcune obbligazioni: oltre a completare la pratica di iscrizione con le documentazioni degli avvenuti pagamenti, bisognerà per quella data inviare documentazione attestante l’avvenuto superamento ex art. 2447c.c. o art. 2482 ter c.c. su bilancio o semestrale al 31/12/2010 e del ripianamento eventuale carenza patrimoniale parametro P/A. Serviranno, in pratica, circa 2milioni e 200mila euro per ricapitalizzare.

La data, però, definitiva, considerato che ci siamo abituati a sfruttare tutti i decorsi dei termini fino in fondo, pagando pena in punti di penalizzazione, è quella del 12 luglio (ore 19.00). Trascorso tale termine, senza aver completato tutta la documentazione e i relativi pagamenti, si dovrà dire addio alla Salernitana. Un’ipotesi che non vogliamo prendere in considerazione.

A tale proposito si spera nell’incontro di lunedì prossimo tra Lombardi e Cesarano, annunciato dall’amministratore unico Antonio Loschiavo, sperando che non ci siano ulteriori smentite da una parte o rinunce a fissare l’appuntamento per motivi personali dall’altra. Quali scenari si prospetteranno successivamente? Le esternazioni del sindaco Vincenzo De Luca di ieri nel consueto appuntamento di LIRA TV hanno provveduto ad aprire gli occhi ai tifosi (casomai ci fosse stato bisogno) su quello che potrà avvenire in caso di mancata iscrizione.

Ma fino a che punto conviene (ammesso che convenga) ripartire dalla D? Partiamo da una questione essenziale. Il presidente di Lega Pro Mario Macalli è da tempo che sbandiera ai quattro venti della necessità di riforma dei campionati di Lega Pro, che sarà formalizzata il 31 luglio. Secondo la teoria, tutta da vedere, del massimo esponente della Lega, dal campionato 2012/13 ci potrà essere un’unica categoria di Lega Pro (non più Prima e Seconda divisione) con tre gironi, composto ognuno da 20 squadre. Come qualche tempo fa. Chi è più indietro negli anni ricorderà la famosa Serie C a tre gironi, rigorosamente divisa in girone settentrionale, centrale e meridionale.

In tal caso dopo un anno di purgatorio in serie D, ci sarebbero buone possibilità di ritornare dove eravamo, anche in caso di mancata vittoria di campionato, considerando i ripescaggi, dove noi partiremmo in posizione privilegiata. Ipotesi, è vero, come quella dell’approvazione della riforma. Più probabile che tutto resti com’è e, nel migliore dei casi, si potrà accedere dopo un anno alla Seconda Divisione. Non dimentichiamoci che fior fiore di squadre che sono ripartite dai dilettanti sono tutt’ora alle prese con grossi problemi di risalita.

E’ anche vero, per quanto riguarda i sostenitori di questa soluzione, che ci sarebbe un anno di purgatorio anche restando in Prima Divisione quest’anno. Partire con un handicap dai 6 agli 8 punti e con un programma tecnico ancora tutto da definire difficilmente si potrà affrontare un campionato di belle speranze. Ma la Prima Divisione è la Prima Divisione. Allora il dilemma, chi ha ragione?

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