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martedì 14 giugno 2011

Breda non piange come mandorlini


Com’era nelle previsioni il giudice sportivo ha appiedato per un turno Caglioni, Altobello, Accursi e Montervino, un vero e proprio capolavoro chirurgico dell’”ottimo” arbitro Di Bello di Brindisi, attento e soprattutto super partes, purtroppo il calcio italiano dovrà sopportare ancora per molti anni il suo operato, magari, come ha ipotizzato qualcuno, sarebbe bello vederlo all’opera anche domenica all’Arechi, visto che è così bravo, tanto da essere un papabile al salto della categoria.

Purtroppo per lui e per qualche allenatore piagnucoloso, mister Breda non ama lamentarsi, anzi partendo proprio da queste difficoltà, trova la forza giusta per reagire e dare importanza a tutta la rosa a sua disposizione, non a caso ha ribadito sempre che per lui sono tutti titolari, purtroppo il più delle volte è costretto a fare delle scelte dolorose. In pratica Iuliano, con la speranza che la grande importanza della gara non gli combini un brutto scherzo, per fortuna tale clima già lo ha provato nella gara di andata, allorquando ha sostituito l’espulso Caglioni, garantisce una certa sicurezza, mentre Peccarisi e Murolo sono calciatori esperti e di categoria superiore, l’unico handicap è che non giocano da molto tempo, soprattutto l’ex Marcianise, ma sicuramente non faranno rimpiangere gli assenti.

Discorso completamente diverso per D’Alterio, in pratica titolare inamovibile sull’out destro alto, che torna a riprendersi il suo posto di titolare, dopo aver saltato la gara del Bentegodi per squalifica, ragion per cui nessun rimpianto per Montervino, anzi a differenza di quest’ultimo, l’ex calciatore del Pescara riesce a garantire più spinta sulla fascia e maggiore copertura per la difesa. La gara di domenica all’Arechi è sicuramente da ultima spiaggia per ambedue le squadre per approdare al calcio che conta ed aprire un nuovo corso della loro storia calcistica, in particolare per la Salernitana che si trova in una situazione particolare e che può e deve riguadagnare quella credibilità e quel rispetto che rappresentavano le peculiarità di una piazza tra le più ambite d’Italia.

Inutile sottolineare che sarà una vera e propria battaglia, bisogna recuperare due reti e bisogna farlo con il piglio della grande squadra, questa volta non ci saranno lacrime che tengano, se Mandorlini e la sua truppa vogliono approdare in cadetteria devono passare sul cadavere di Fava e compagni e devono farlo senza alzare gli occhi verso le gradinate, vedrebbero un inferno colorato di granata, ma a differenza del Bentegodi una bolgia di calore e di tifo e non di insulti e di razzismo, ma questa è tutt’altra storia. Intelligenti pauca!!!

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