Una domenica atipica per mister Breda ed i suoi ragazzi, costretti, loro malgrado, a rimanere fermi e seguire, ob torto collo, il campionato di massima serie, oppure, in alternativa, l’inizio dei play out della Lega Pro. Una pausa, così come ampiamente illustrato per tutta la settimana, per nulla gradita da tutte le dirette interessate ai play off, tecnici e calciatori non hanno nascosto il loro malcontento per uno stop che li costringerà ad un surplus di lavoro in pieno caldo, infatti, la finale è prevista addirittura per il 19 giugno, in pratica in piena stagione balneare.
Difficile anche e soprattutto mantenere la giusta concentrazione ed un’adeguata forma fisica, per non parlare, poi, dell’accumulo di adrenalina per la snervante attesa, insomma un extra - time che potrebbe determinare anche delle inaspettate sorprese sul risultato finale. Mister Breda, per fortuna, è ottimo conoscitore della terza serie, con tutte le sue incongruenze ed anomalie, ragion per cui sta lavorando su ogni suo singolo calciatore, con la speranza di poterlo avere nella massima forma psico - fisica a partire dal 29 maggio prossimo, allorquando si inizierà a fare sul serio.
Il tecnico trevigiano cercherà di provare tutto l’organico attraverso sgambature (quella in programma stamani contro il Faiano sarà trattata a parte) e continue ripetizioni di schemi, oltre al privilegiato e collaudato 3 4 3, eventualità possibile anche perché ha a disposizione l’intera rosa. Mentre Fava e compagni sgobbano agli ordini del loro allenatore, la trattativa per la cessione della proprietà procede normalmente, anche perché le parole di ottimismo del sindaco De Luca sono la testimonianza della buona riuscita dell’operazione.
Ovviamente va fatta una dovuta precisazione, una Salernitana in serie B avrebbe una valutazione ben diversa da quella che potrebbe avrebbe se rimanesse, malauguratamente, in terza serie, in tal caso sarebbe solo ed esclusivamente una questione di valutazione, che, comunque, non andrebbe ad inficiare l’esito finale della trattativa, di qui l’ottimismo del primo cittadino di Salerno.
Intanto si discute ancora tra la tifoseria sulla necessità di sottoscrivere o meno la famigerata tessera, quello che appare lapalissiano, però, è che fuori casa senza questo documento sarà impossibile seguire le gesta dei propri beniamini, ragion per cui la scelta rimane un fatto personale, sia a livello razionale che passionale, a noi non resta altro che ricordare solo che la “Salernitana è una fede” e ciò basta ed avanza.
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