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lunedì 3 gennaio 2011

Salernitana, la squadra contro la società, Fava: "Senatori? Non condividiamo la loro esclusione"


La telenovela Salernitana si arricchisce ogni giorno di una nuova puntata. Ormai la situazione è degenerata, completamente fuori controllo. La società è assente, la dirigenza (Nicola Salerno non era presente oggi ad Eboli, ndr) ha perso credibilità nei riguardi del gruppo, l'allenatore non sa più che pesci prendere. Un quadro a dir poco terrificante che non lascia ben presagire in vista della seconda parte di stagione. Il giocattolo si è definitivamente rotto, di qui in avanti occorrerà limitare i danni sia dal punto di vista economico che sportivo. A sancire la netta spaccatura tra il gruppo e la società è stato Dino Fava, capitano in pectore della squadra (Montervino era assente in quanto febbricitante, oltre a far parte della lista degli epurati, ndr) che, accompagnato in sala stampa da cinque compagni esperti (Tricarico, Balestri, Carrus, Accursi e Sedivec) ha rilasciato dichiarazioni inequivocabili che fanno intendere come sia ormai insanabile la rottura tra calciatori e società: "A nome della squadra, accompagnato da altri compagni esperti, ci tengo a dire che ci dissociamo su quanto detto e scritto sul conto dei quattro ragazzi messi sul mercato. Hanno sempre avuto un comportamento impeccabile, da seri professionisti quali sono; nonostante siano consapevoli della loro posizione stanno continuando ad allenarsi in modo esemplare. Siamo tutti responsabili del periodo negativo, non è giusto addossare le colpe solo a quattro elementi. Sono state dette tante cattiverie gratuite ma è un momento particolare e ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità. Ci dissociamo da tutto, noi facciamo gruppo e pertanto dobbiamo essere uniti nelle vittorie e nelle sconfitte. La società può fare ciò che vuole, idem l'allenatore: per quanto ci riguarda la nostra posizione è quella che ho appena annunciato, non siamo d'accordo sull'atteggiamento riservato ai nostri compagni, motivato esclusivamente da ragioni di carattere economico. Ci dispiacerebbe se non fossero convocati per il ritiro in quanto vogliamo mantenere l'unità del gruppo, ma la società, il direttore sportivo e l'allenatore sono liberi di fare le scelte che più ritengono opportune, sono loro che comandano. Dobbiamo far meglio, siamo una buona squadra, può succedere di incappare in un momento difficile ma dobbiamo ripartire e metterci il periodo buio alle spalle concentrandoci unicamente sul lavoro sul campo, senza pensare né alle problematiche societarie né al calciomercato".

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