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venerdì 21 gennaio 2011

Il tecnico salernitano Provenza lascia Gela

Un'atmosfera surreale allo stadio "Vincenzo Presti" di Gela. La Volvo blu di Nicola Provenza ha il carico di carburante già fatto. Destinazione Salerno. Viaggio di sola andata. Lo accompagna in questo malinconico addio il professore Clemente Truda, dimissionario come il medico salernitano. Provenza ha voluto salutare prima di andare via i giornalisti e quella parte sana della tifoseria. Lo ha fatto nella sala stampa del "Presti". Mentre parla, si sentono le grida dei giocatori che si stanno allenando sotto lo sguardo di Gianluigi Di Mauro. Prima di mettere piede in sala stampa guarda dalla transenna della tribuna Franciel calciare. Con lo sguardo sembra quasi incoraggiarlo. Va via sereno, ma con tanti rimpianti. "Il calcio è la mia passione, questa squadra la sento mia e mi spiace interrompere questo percorso in questo modo. È l’unico che intravedo per provare a riportare pace in questo ambiente". Il diluvio è però iniziato e adesso sarà difficile uscirne. "Sono convinto che il calcio a Gela non sparirà - dice Provenza -, lo spero. Con o senza Tuccio? Non lo so. Peccato, perchè i presupposti per mantenere la categoria ci sono tutti".

Il tecnico poi consegna alla stampa una lettera scritta a dicembre, dopo Gela-Pisa. Quello è stato il momento della svolta. "Se nel calcio contano i risultati qualcosa non ha funzionato perchè dopo una vittoria ho subito quasi un’aggressione fisica. Ed allora quell’episodio imponeva una riflessione. Rimisi il mio mandato e scrissi una lettera, che oggi assume un valore ancora più ampio. Io devo stare a posto con la mia coscienza e sono sicuro che la mia uscita di scena avrà effetti positivi. L’ho fatto perchè io la maglia del Gela l’amo più di quanti lo dicano a parole".

Provenza poi chiarisce che il contratto triennale era una favola. "Ho firmato in bianco sino a giugno 2011 perchè ho un rapporto di stima personale nei confronti di Tuccio. La sua reazione? Dico solo che i suoi errori vengono valutati 100 e quelli degli altri zero. Come mai non passa il messaggio che il Gela è tra le 20 società d’Italia di Lega Pro più solide? Bisogna accettare pregi e difetti di una persona". Il tecnico ha preso spunto dallo striscione dei tifosi: tutti colpevoli: vergonatevi. "Siamo tutti colpevoli, a partire dal nostro presidente Angelo Tuccio - scrive Provenza -. Unico, irripetibile, innamorato della sua città e della sua squadra, mille volte deluso e mille volte pronto a ripartire per una nuova sfida. Colpevole di aver regalato alla sua città ed alla sua regione cinque anni di professionismo calcistico di ottimo livello, andando in controtendenza rispetto ad un panorama calcistico della Lega Pro in avanzato stato di decomposizione e diffondendo una immagine di società sportiva seria ed in linea con i suoi alti valori morali".

Il tecnico enuncia uno per uno giocatori, staff tecnico, medico, collaboratori. "Siamo colpevoli di non lamentarci della mancanza di struttura idonee ad un professionismo di prospettiva. Siamo colpevoli di essere rimasti compatti, granitici, solidi nel momento di maggiore difficoltà andando contro ogni luogo comune, per difendere i colori di questa città. Siamo colpevoli di essere sempre stati, nel primo anno di Prima Divisione di questa gestione societaria, fuori dalla zona play out e spesso in posizioni di classifica di assoluto prestigio, finanche al secondo posto. Siamo tutti colpevoli di avere scritto una pagina straordinaria di vita, di umanità di emozioni, di sport e di valori etici e morali e di questo non ci vergogniamo".

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