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giovedì 12 agosto 2010

Salernitana, Breda e ds sono giá a rischio

Nella foto Roberto Breda

Magari sará colpa dell’architetto che ha progettato una sede open space. O magari sará colpa del proprietario della Salernitana, dimissionario dalla vetrina e poco attento a ciò che accade nel retrobottega. La realtá dei fatti è sotto gli occhi di tutti: le personalitá forti fanno a cazzotti, Loschiavo, Salerno e Casciello non sono triade ma dirigenti che seguono percorsi paralleli. L’equilibrio è perennemente instabile. Lombardi ha deciso di demandare ma poi deve intervenire a fosso fatto: lo stadio di Eboli chiuso è stata la scintilla, ma nel gruppo di lavoro s’era rischiata la collisione giá per la fascia di capitan. Mugugni su tutto: l’organizzazione dei ritiri, i cambi di programma, la doppia amichevole di Matera. Ci sono lamentele, musi lunghi, telefonate di fuoco, stoccate tra i vari "ministeri", a presidio dei quali ci sono i "funzionari".

Una decisione dall’alto bisognerá pur prenderla: lo sa anche Lombardi, che per ora telefona, media, fa da paciere ("siamo una famiglia, le incomprensioni bisogna superarle", ha detto ieri a più di un collaboratore) e chiede di abbattere le barriere con la stessa frequenza con la quale chiede di abbattere i contratti onerosi e pluriennali. C’è aria di ribaltone: magari non subito, il tempo di sfruttare l’onda lunga di qualcuno. Loschiavo pare solido, anche se non sono state gradite le sbavature che hanno portato alla figuraccia-Dirceu. Il pallino in mano ce l’ha ancora il ds Salerno: è forte del suo svincolo (deve ancora firmare), è forte di un allenatore che ha scelto lui e di calciatori - tanti, tutti i vecchi - che ha convinto a restare e soprattutto a firmare le liberatorie. Insomma ha fatto blocco. A Lombardi sta bene così, per ora. C’è dialogo, al ds viene data fiducia ma poca carta bianca: quella colorata manca. Da Pisa fanno sapere che se l’idillio (?) granata finisse, il materano andrebbe dove la torre pende.

Nella torre di Babele che è la Salernitana si parlano lingue diverse, non ci sintonizza mai: le porte chiuse ad Eboli avevano mandato in depressione Breda poi tranquillizzato da Salerno, pure lui imbufalito, a botta calda. Ed i calciatori giá borbottavano: "Direttore, siamo alle solite? Ci fate capire dove dobbiamo andare?". Poi filtra che a Breda sia tornato l’appetito quando ha visto Ragusa. A proposito di appetito, ieri sera a Salerno conviviale tra amici-uomini di calcio. Quando arrivano al dessert, gli amici parlano sempre del proprio lavoro e delle cose che non vanno. Una virata totale non sarebbe una cosa clamorosa. Prima d’essere assorbito dagli esborsi per l’iscrizione, Lombardi aveva pensato a D’Eboli. Può darsi ci pensi ancora. D’Eboli ha amici-sponsor. E’ di Eboli: avrá pure la chiave del campo nel taschino? E c’era chi pensava a Capuano al posto di Breda.C’è ancora.

fonte: la città

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