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sabato 7 agosto 2010

Salernitana, Breda: "Ci aspettano tante difficoltà"

Nella foto Roberto Breda

Domani è giá Coppa Italia e tra quindici giorni sará campionato. Per Breda, però, "siamo ancora in ritiro". A guardare gli spalti desolatamente vuoti, zero cori e zero applausi, come dargli torto? La Salernitana è tornata a casa ma dei tifosi nemmeno l’ombra. Con i genitori dei ragazzi, solo il messo del Comune di Eboli. L’assessore allo sport Mastrolia ha fatto un salto al "Dirceu" per accogliere la Salernitana che ha ringraziato. Però dopo la Coppa emigrerá di nuovo. Si riposa fino a martedì sera e poi si parte per il ritiro di Matera. Mercoledì contro il Matera in notturna e giovedì pomeriggio test a Pisticci contro il Lecce e senza il Taranto. Poi dipende dalla Coppa Italia (arbitra Roca di Foggia). Se i granata battono il Sud Tirol, incrociano il Portogruaro che è in affitto al "Friuli" di Udine e quindi ci si potrebbe avvicinare a Trieste.


La Coppa è dietro l’angolo ma Breda ci pensa giusto un po’: "Mi piace vincere ma in questa competizione non è la prioritá. Si ripongono troppe aspettative sul match. Non credo che i tifosi ci chiedano di alzare al cielo la Tim Cup - riflette il tecnico - ma di disputare un campionato diverso. E per ambire ad obiettivi diversi bisogna mettere dentro ancora tanta roba".
In questo momento, Breda è un trainer in attesa di rinforzi, del recupero d’infortunati "che non forzerò, perché non mi va di perdere qualcuno per tre mesi". Ci sará Merino dietro Fava e Orlando. Non Szatmari che domattina s’aggrega all’under 21 magiara. "Il mercato è open: tra venti giorni potrei trovarmi anche un gruppo sconvolto. Però io adesso devo ragionare fatti alla mano, mettendo sostanza: non saremo al top in Coppa e forse neppure per le prime di campionato. Può darsi arrivino cessioni, vorrei lavorare col gruppo predefinito ma faremo ipotesi fino al 31 del mese. Per il mercato ragiono con la societá e non trovo chiusura. Arriva un calciatore a settimana ma le scelte sono ponderate. Qualcuno lo segnalo io, qualcuno no ma se le caratteristiche sono giuste, va bene così. Togliamo gli alibi: ci aspettano difficoltá, di tutti i tipi, ma devo essere bravo a tenere la rotta".


Più preoccupato della fama di mangia-allenatori del patron, per un gruppo in embrione o per la piazza che pressa? "Preoccupato solo se non riesco a dare un’identitá al gruppo, perché vuol dire che non creo le condizioni per restare". Il modulo non è standard: "Giochiamo col trequartista. Il 4-3-3 non è mica il vangelo? Ho vinto tanto da giocatore con questo spartito ma da mister non è chiodo fisso. Il modulo lo fanno le caratteristiche".
E il capitano che caratteristiche deve avere? "Lo sceglie il gruppo e questo gruppo non l’ha fatto ancora". Mentre filtra che i diplomatici siano al lavoro per dare la fascia a Russo o Tricarico, Breda lascia intendere che se fosse Montervino per lui andrebbe benone: "Io sono stato capitano granata. Mi ha scelto il gruppo, non certo Rossi, Castagnini o Aliberti. Né i tifosi, che devono capire che se uno ha giocato nel Napoli fa parte del passato e ora è granata. Il capitano deve avere statura morale ed essere rappresentativo del gruppo".

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