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giovedì 26 agosto 2010

La jella perseguita Merino


Una volta (solo su internet) era Merino-mania, ora è Merino-patia. In allenamento il peruviano ha rimediato un trauma contusivo alla tibia, come Murolo. Bendaggi pure per Franco e dolorino al gomito per Polito. Il peruviano ha abbandonato il Dirceu con una fasciatura alla gamba sinistra. A differenza dei compagni, era in ansia per la visita di controllo di oggi ad Eboli.
In un primo momento, Breda gli ha fatto coraggio. "Dai, in piedi:è niente", gli ha gridato. Poi ha buttato Orlando nella mischia, perché Merino era dolorante, timoroso e restio a proseguire, perché si porta ancora dietro il ricordo dei guai al ginocchio. Da youtube alla lista di sbarco, dal gol da cineteca realizzato contro l’Albinoleffe alla tribuna di Sorrento: lo stellone di Merino ormai non brilla più. Adesso c’è una stellina: la Salernitana si coccola Szatmari, perché è più giovane, più duttile e forse c’è pure la speranza di beccare un premio di valorizzazione. L’ungherese, a differenza dell’andino, non porta la radio nello spogliatoio per caricarsi quando è di buon umore e non balla la salsa. Il magiaro non ha mille consiglieri, lacci e laccetti di mercato, postille e clausole. Szatmari parla poco ma quando ha parlato è stato profetico. Giorni fa, ha lanciato involontariamente pure un segnale a Merino. Riferendosi alla propria collocazione tattica, ha detto: "Nasco trequartista ma qui in Italia non giocate più con questo ruolo".


Il magiaro l’ha capito e s’è adattato. Merino, invece, innamorato pazzo del pallone e delle piroette, non ha fatto in tempo a riciclarsi. O forse non ha voluto. Dopo la chance - spesa malissimo - avuta contro il Sudtirol, Breda ieri l’aveva di nuovo incoraggiato, come alternativa sulla destra a Ragusa che resta la prima scelta. Un esperimento dopo le osservazioni su Merino, leggermente cambiate negli ultimi giorni. Prima Breda aveva detto: "Troppo anarchico". Infine aveva chiarito: "Volevo dire che può dare di più. Abbiamo parlato prima di Sorrento: lamentava un problema al ginocchio ma l’ho tenuto nel gruppo".
Dopo le nuove difficoltá di Merino ad Eboli, la sostanza non cambia: la Salernitana non sa fino a che punto può contare su di lui e proverá fino al 31 agosto a piazzarlo altrove, per evitare che diventi un bubbone. Nelle fantasticherie d’inizio estate, l’avevano pure dipinto come un marajá, destinato verso chissá quali presidenti danarosi. Doveva essere la pepita d’oro.


La veritá la disse l’ex agente Fabbri: "L’abbiamo proposto a 17 club italiani, invano". Il ds Salerno oggi riscontra diffidenza quando lo propone. Il problema è che Merino ha 28 anni ed è difficilmente collocabile, in campo e sul mercato. E’ stato il tormento di parecchi allenatori: la croce di Castori, nel senso che poi Lombardi mise una croce sull’allenatore, perché non faceva giocare Merino. Stessa sorte toccò a Grassadonia. Sfumato il Bari da tempo, mai interessato il Bologna. Intanto irrompe sulla scena Mauro Corrente, socio in Italia di Good della Rogon: "Merino un po’ se l’è cercata: aveva l’offerta del Borussia Monchengladbach ma è rimasto a torto in Italia. Adesso la proposta gliela facciamo noi e lui neppure la conosce: gli arriverá tra poche ore. C’è posto in Svizzera: secondo campionato nazionale e non dico altro. Merino è libero da procure ma se viene ceduto, ci siamo anche noi della Rogon". Insomma potrebbero essere i giorni della svolta per il peruviano che ormai ha smarrito l’allegria e che è anche un po’ sfortunato.

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