La squadra che Breda allena è formata da due scaglioni: ci sono i big con i contratti pesanti ed i giovani con le gambe leggere. I giovani - Ragusa e Falzerano su tutti - sono stati l’arma vincente dei granata nella positiva prestazione di Sorrento. I giovani, però, danno e tolgono in eguale misura. E quindi Breda ha voluto neutralizzare l’entusiasmo di questi giorni d’agosto spendendo in conferenza stampa parole alla camomilla. Ha esordito: "Per conquistare la fiducia della gente di Salerno, non basta un pareggino a Sorrento. In questo momento, dobbiamo stare lontani dall’emotivitá". Non tremeranno di certo le gambe a lui, alla prima panca all’Arechi in campionato, dopo il disastro di Coppa: "Devo essere sincero: l’emozione più forte me l’ha regalata la visita all’Arechi da ospite, quando allenavo la Reggina. Adesso penso solo a far bene e ribadisco che la squadra ha un grande potenziale ma deve esprimerlo pian piano, senza assilli e senza forzature".Insomma Breda raccomanda a tutti prudenza, a cominciare dai propri giovanotti. "C’aspetta il Lumezzane e non è una squadra cantiere, forte come l’anno scorso. Anzi, è fatta da tanti calciatori che ho visto lavorare bene nella categoria Primavera. Se abbiamo fatto bene noi a Sorrento, coi nostri giovani, perché mai dovremmo sminuire loro? Domenica ci saranno anche altre incognite, per esempio il caldo torrido. Noi non dovremo smarrire la nostra identitá tattica e di gioco. E’ fondamentale per la Salernitana non disperdere il briciolo di entusiasmo che abbiamo messo da parte".
Però l’insidia maggiore, in questi ultimi giorni di agosto, non pare rappresentata tanto (o soltanto) dalla prossima avversaria dei granata ma anche (o soprattutto) da un mercato in continua evoluzione. E poi c’è mercato e mercato: un conto è girare altrove alcuni giovani di belle speranze; un altro è perdere due-tre big. Certamente hanno contratti pesanti e il bilancio va alleggerito ma sono pure i perni dell’undici titolare che Breda ha in mente. Sull’argomento, il tecnico della Salernitana è tanto realista quanto disarmante: "Posso farci poco: non dipende da me ma dalle valutazioni in uscita che la societá fará fino al 31 agosto. Partisse qualcuno, il gruppo avrebbe comunque qualitá a sufficienza, anche se dovesse rinunciare a qualcosa. Ancora qualche giorno e poi tutto finirá. Non perdo il sonno per il mercato ancora aperto: non è una mia preoccupazione, perché penso solo al Lumezzane". Che affronterá ancora con il modulo senza il trequartista, quindi senza Merino. "Perché sempre domande su questo ragazzo? Poverino, s’è fatto anche male in allenamento l’altro giorno. Per lui è un momento no". Andrá avanti con Szatmari e il resto della compagnia: "Non è solo una questione di modulo tattico ma anche di esperienza che è cambiata". Ecco perché vorrebbe tanto che il mercato non gli regalasse più sorprese, soprattutto quelle sgradite.
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