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martedì 3 novembre 2009

Grassadonia: sconfiggerò lo scetticismo


Rompe subito l’emozione, anche perchè per natura si definisce un freddo. Grassadonia si presenta così. «È una possibilità importante che mi viene offerta spero di riuscire a dare a questa squadra un qualcosa e a ricevere qualcosa di importante. So che c’è scetticismo da parte di molti. La decisione presa dalla società viene considerata non ponderata bene. Questo non mi interessa come non mi interessa la classifica. Mi interessa solo conoscere la squadra a fondo. Cosa promette? «Impegno, lavoro, bisogna parlare il meno possibile e lavorare con grande serenità». Ci ha pensato molto? «Ho detto subito sì: me la sento. Non è stata una scelta complicata o difficile o paurosa. Il direttore mi ha detto di vedermi sereno ed è la verità. Stanotte ho riposato dopo avere visto un paio di partite di Salernitana e Padova». Cosa ha detto alla squadra? «Sono arrivato al campo e ho parlato con i ragazzi, poi abbiamo lavorato fino a notte inoltrata. Domani faremo una doppia». Su chi punterà? «Penso di recuperare tutti quelli che sono in rosa. Non mi interessa cosa sia successo in passato. Il mio mandato parte da oggi: azzeriamo tutto. Valuterò di volta in volta i giocatori a disposizione». Come ha trovato la squadra? «Lo stato fisico e psicologico non è dei migliori. Però sono convinto che attraverso un lavoro mirato e con la partecipazione di tutti riusciremo a dare il massimo». Si sente tutelato? «La mia assicurazione è la squadra. Non cerco e non voglio tutori. Mi è stata data una responsabilità importantissima. Questa è la mia città». Perchè l’anno scorso fu esonerato dalla Primavera? «Lo scorso anno sono stato mandato via perché ho un mio modo di pensare: penso con la mia testa e decido con la mia testa. Penso di avere una personalità forte: se la società mi ha affidato questo compito lo sa». Dove interverrà? «La prima cosa sarà puntellare la fase difensiva. Partiremo da una linea a quattro con continue esercitazioni. Abbiamo lavorato sui movimenti, nei prossimi giorni andremo ad aggiungere i centrocampisti e poi il mosaico della squadra. Si andrà in ritiro? «La società mi aveva chiesto di andare in ritiro ed ho detto che non ce ne era bisogno, voglio che i ragazzi stiano a casa sereni. Domani saremo insieme a pranzo e vedremo i dvd delle partite del Padova. C’è da lavorare molto sia sui movimenti dei singoli sia su quelli collettivi». Il direttore le ha dato fiducia a lungo termine. Più sereno per questo? «Non mi sento un traghettatore perchè so di giocarmi le mie carte. Ma so che contano i risultati e le parole valgono fino ad un certo punto. Per cui potrò rimanere una partita, oppure due, oppure posso restare tutto il campionato. Ora penso al Padova». A chi si ispira? «Ho avuto tanti allenatori, per la fase difensiva penso a Del Neri, Ventura è un riferimento per come fa giocare la squadra e Sonetti per la gestione del gruppo. Ma ho avuto anche Mazzone e tanti altri. Fabiani mi consigliò di fare l’allenatore, questo è vero. Nel calcio ho buoni rapporti con tutti». L’esultanza di Cagliari, i salernitani ancora non riescono a cancellarla. Cosa dice? «È stato il mio più grosso errore ma fa parte del passato. Mi sono già scusato e lo faccio nuovamente. Ma ora vorrei essere giudicato per quello che farò vedere sul campo».

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