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martedì 10 novembre 2009

Grassadonia: ecco la ricetta per la salvezza


Neanche il tempo di leccarsi le ferite che già si deve guardare avanti. Gianluca Grassadonia sa bene che non può piangersi addosso perché la sua Salernitana ha un bisogno disperato di punti. Inutile, quindi, recriminare più di tanto sugli episodi negativi che hanno causato l'ennesima sconfitta esterna in quel di Padova. Rialzare la testa: questo è l'imperativo del trainer granata. «Padova è alle spalle e noi abbiamo il dovere di guardare con fiducia alle prossime partite. Ai ragazzi ho fatto soltanto i complimenti per come avevano interpretato il match: gli ho detto che sono orgoglioso di allenare degli uomini veri che hanno fatto la partita che avevo chiesto loro. Di negativo c'è soltanto il risultato. La squadra è viva». La Salernitana, però, è sempre più ultima in classifica. Il trainer granata conosce soltanto una ricetta per svestire i panni della cenerentola del torneo cadetto. «Bisogna fare punti. Quanti più punti è possibile senza pensare troppo a gennaio». Già, il mercato di riparazione. Grassadonia dimostra di conoscere a fondo le insidie che si celano dietro quello che potrebbe essere una sorta di alibi. «Gennaio è lontano e bisogna essere lucidi nell'arrivarci con una buona dose di punti in dote». L'allenatore ha le idee molto chiare. «Riuscissimo a fare 12, almeno 10 punti, fino alla riapertura delle liste sarebbe già un buon passo in avanti. L'importante è muovere la classifica. Inutile, quindi, pensare adesso al mercato. La squadra è questa e sono convinto che può migliorare». Anche perché il rischio potrebbe rivelarsi altissimo. «Se pensassimo soltanto a gennaio, alla riapertura delle liste il nostro campionato potrebbe anche essere già finito». Doveroso, dunque, concentrarsi sul prossimo impegno di campionato. «Questa sosta ci permette di lavorare per due settimane e di mettere a posto qualche giocatore che era infortunato». Chiaro il riferimento ai vari Montervino, Cozza e Millesi (che contro il Grosseto dovrebbero essere potenzialmente arruolabili). «Io avrei preferito scendere subito in campo perché le altre giocano, possono fare punti e la classifica potrebbe allungarsi. Dopo la prova gagliarda che avevamo disputato a Padova eravamo mentalmente pronti per questa partita (con l'Empoli ndr)». Grassadonia non teme di essere un allenatore a termine e svela alcuni retroscena capitati subito dopo la trasferta di Padova. «Se sia o meno un allenatore con la valigia dietro l'angolo non mi interessa. Non sarebbe un mio problema, ma probabilmente della società. Ho sentito il presidente e mi ha detto di andare avanti così. È chiaro che era dispiaciuto per il risultato. Lui, come tutti credo, ritiene che avremmo meritato di più». Grassadonia ha parlato anche con Fava, poco prima che la squadra scendesse in campo ieri pomeriggio al Volpe per la ripresa dei lavori. «Purtroppo perdiamo per squalifica un giocatore importante e non potremmo proprio permettercelo. Il ragazzo si è scusato con la squadra. Io, invece, gli ho solo detto che deve pagarmi un telefonino che ho sfondato dopo la sua espulsione». NOTIZIARIO - Grassadonia ha diviso il gruppo in due tronconi. L'undici sceso in campo a Padova ha effettuato un lavoro più blando. Tutti gli altri, invece, a sgobbare al coperto vista la pioggia battente. Cozza ha fatto soltanto una seduta di fisioterapia. Jadid ha effettuato un lavoro differenziato di potenziamento. Oggi doppia seduta di lavoro sul sintetico di Baronissi.

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