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giovedì 8 ottobre 2009

Stendardo nuovo leader per la difesa


Per la prima volta titolare con Cari in panchina. Mariano Stendardo sarà il perno centrale del pacchetto arretrato contro il Cittadella. Il possente centrale partenopeo, complice l'infortunio capitato a Luca Fusco, vestirà i panni del leader nella difesa della Salernitana. Un ruolo che sembra essergli cucito addosso e che ha dimostrato di recitare abbastanza bene negli ultimi tempi. Nella debacle di Cesena è stato tra i pochi a salvarsi. Stendardo è subentrato a capitan Fusco al 19esimo del primo tempo (con la squadra già sotto di un gol) ed è riuscito a mettere la museruola al promettente centravanti, Djuric. Un duello tutto fisico quello con la giovane punta bosniaca che Stendardo ha vinto ai punti. Purtroppo, però, la sua buona prestazione non è servita a salvare le falle che si moltiplicavano nella retroguardia granata. Contro il Cittadella toccherà nuovamente a lui. Cari ha già deciso: Stendardo giocherà al centro (sinistra) della difesa insieme al greco Kyriazis. Il tecnico di Ciampino in questi primi due giorni di lavoro lo ha provato sempre nel pacchetto dei difensori titolari. Non solo. Il trainer granata, giunto a Salerno da appena 15 giorni, ha imparato a conoscere anche altre caratteristiche dell'ex giovane talento scuola Napoli. Già, perché Mariano Stendardo è dotato anche di un tiro preciso e potente che innesca soprattutto nelle punizioni dal limite dell'area. Non è un caso che Cari, proprio ieri pomeriggio, ha fatto calciare sempre al difensore i calci piazzati dal limite. Non è un caso che Stendardo, nel secondo turno di coppa Italia al San Paolo contro il Napoli il 17 agosto scorso, mise i brividi a De Sanctis con una bordata dalla distanza che fece carambola sui due pali per poi uscire incredibilmente dalla porta. Stendardo ha il calcio nel sangue. Il fratello maggiore Guglielmo ha giocato nella Salernitana nel campionato 2002-'03, realizzando anche 4 reti (record personale). Il sogno di Mariano è quello di ricalcare le orme del fratello che è esploso proprio in quella stagione in granata. Chi lo conosce dice che tecnicamente è di gran lunga superiore al fratello. Paradossalmente, tuttavia, questo rappresenta anche un "difetto" quando il giocatore - sicuro dei propri mezzi - rischia eccessivamente e si prende licenze pericolose. La famiglia Stendardo ha un feeling particolare con Salerno e la sua provincia. Basti pensare che l'intero nucleo familiare si è trasferito da tempo ad Agropoli, in una splendida villetta con vista mozzafiato sul porto turistico della cittadina cilentana. Mariano Stendardo ogni giorno fa la spola da Agropoli a Salerno per allenarsi. Giunto alla corte del presidente Lombardi quest'anno, dopo una stagione tra alti e bassi a Grosseto (peggiore difesa del torneo cadetto lo scorso anno con 66 reti al passivo insieme all'Ancona), Stendardo era partito titolare nelle prime due uscite della Salernitana targata Brini. Poi però, complice una condizione fisica ancora approssimativa - vista soprattutto la stazza da granatiere dell'atleta - è scivolato in panchina. Stendardo è tornato titolare contro il Torino nell'ultima gara di Brini da allenatore della Salernitana. Con l'avvento di Marco Cari, Stendardo è sempre partito dalla panchina. Anche a Cesena, il difensore era tra le riserve. Domenica torna titolare e farà il possibile per tenersi stretto il posto in squadra.

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