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mercoledì 14 ottobre 2009

Salerno: la salvezza è tutta da giocare


Carico, determinato, con tanta voglia di ricominciare. Una voglia che non fa nulla per nascondere, anzi la manifesta apertamente. Così come manifesta il suo grande entusiasmo di poter finalmente lavorare per la Salernitana. Così il nuovo direttore sportivo Nicola Salerno alla sua presentazione ufficiale nella sede granata. «Avevo tutti gli abbonamenti per vedere squadre e giocatori in Tv. Con la testa non ha mai lasciato questo mondo, anche se di persona è tutta un’altra cosa. Non sono legato a questo o a quello, ho amici di vecchia data e persone che mi hanno apprezzato per il modo in cui ho lavorato. Loschiavo mi ha telefonato, siamo legati da una profonda amicizia e siono stato felicissimo per la proposta. La Salernitana è stata sempre una società ambita». Certo, ha avuto coraggio ad accettare una situazione del genere? «Nella mia vita sono stato abituato a non mollare mai e a lottare fino all’ultimo respiro. Infatti i risultati sportivi in serie B, soprattutto le salvezze, vedi quella di Messina, sono arrivate sempre all’ultimo secondo utile. Siamo appena ad ottobre e come si fa a parlare di squadra già retrocessa». Quindi, lei crede fermamente alla salvezza? «Certo che ci credo, c’è tutto il tempo per rimediare. Però bisogna cambiare registro. Ecco, partite come quella di domenica contro il Cittadella non si possono assolutamente perdere. Non esiste vincere in casa 1-0, farsi recuperare e addirittura lasciare il passo in quella che era la partita della vita». Quindi? «Quindi all’Arechi non deve vincere più nessuno, la nostra casa dovrà diventare il nostro fortino. Ma per far ciò occorre cambiare subito mentalità, ci vuole più personalità e più consapevolezza nei propri mezzi. Guardate che la Salernitana non è più scarsa delle altre, in serie B il livello tecnico è sceso moltissimo rispetto al passato. Non ci sono il Real Madrid, il Chelsea e il Barcellona. Eccezion fatta per due o tre formazioni, te la giochi alla pari con tutte». Con quest’organico? «Il mercato riapre a a gennaio e fino a quella data per me i nostri giocatori sono campioni del Mondo. Andiamo avanti con questi, poi valuteremo. Conosco personalmente Kyriazis, Fava, Soligo, Russo, conosco il loro valore e quello degli altri». E gli svincolati? «Abbiamo una sola casella libera della rosa. Quindi, posso piazzare un solo colpo e lo farò. Ma occorrerà farlo bene, valutando in maniera attenta dove realmente abbiamo più bisogno, in quale reparto. Colucci e Franceschini? Sono bravi, ma ci sono tanti altri bravi tra i calciatori svincolati, come Capone, Ventola. Vedremo» Cari rischia? «La società mi ha detto che Cari è l’allenatore e bisogna andare avanti con lui. Vediamo se ce la facciamo a risolvere i problemi così come stiamo. A Lecce non dobbiamo vincere per forza, altrimenti cambiamo allenatore. Per un pareggio firmerei subito». Che dice di Arrigoni e Cuoghi? «Arrigoni ha altri due anni di contratto molto onerosi con il Bologna, Cuoghi è un buon allenatore, l’ho avuto a Messina e a Foggia. Ma da noi c’è Cari pechè devo pensare ad altri?». Quale è il problema principale della Salernitana? «Quando hai soltanto due punti in nove partite i problemi sono diversi. Credo però che quello princpale sia sotto l’aspetto mentale. Bisognerà lavorare molto a livello di testa anche se a dire il vero pensavo di trovare il gruppo ancora più sfiduciato».

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