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venerdì 16 ottobre 2009

A Lecce per conquistare almeno un punto


«Non possiamo andare a Lecce per difenderci, perchè se andiamo a parare cazzotti alla fine li prendiamo». Matteo Cari si dà al pugilato per spiegare come la Salernitana dovrà affrontare l’impegno di questa sera a Lecce. «Giochiamo contro una squadra importante che ha giocatori di serie A» avverte il tecnico laziale ma, nello stesso tempo, dichiara battaglia nello stadio di via del Mare. Non vuole perdere la terza partita di fila, sa benissimo che gli costerebbe la panchina. Dopo la gara in Salento, c’è il Crotone all’Arechi ed è, in quell’occasione che l’allenatore dei granata, vuole giocarsi tutto. Da Lecce, però, la sua squadra non deve uscire sconfitta. «Per me è una partita importante» ammette Cari, il quale è anche ottimista: «Credo che mi dobbiate sopportare per molto tempo e spero per un altro anno, in B ovviamente». Il cambio della guardia nel ruolo di direttore sportivo avvenuto in settimana (il navigato Nicola Salerno al posto dell’ancora inesperto Guglielmo Acri) non lo ho toccato più di tanto («Ho sentito Acri perchè abbiamo un bel rapporto ma ora c’è un altro direttore e instauremo un bel rapporto anche con lui» ha detto ai giornalisti). Cari pensa solo al campo e alla partita di oggi. E su quella frase gettata lì da Salerno nella conferenza stampa di presentazione («Eviterò l’esonero di Cari» disse) non vuole fare commenti («Chiedete a lui perchè ha detto così» si limita a dire). LA FORMAZIONE - Il Lecce non è certo l’avversario ideale per poter interrompere il filotto di sconfitte. Retrocesso dalla serie A, ha conservato alcuni dei pezzi migliori rinforzando l’inteleiatura con elementi di categoria. La squadra allenata da De Canio non sta certo brillando anche se ha raccolto undici punti e deve recuperare una partita (in casa con la Reggina). In caso di vittoria entrebbe nel gruppo di vertice. Il Lecce incontra difficoltà quando gioca in casa. Davanti al proprio pubblico, infatti, ha perso nettamente la sfida con il Frosinone e si è fatto imporre il pari dal Crotone. Fuori casa, i giallorossi sono molto più pericolosi. «È una partita dove serve più rapidità» è la convinzione di Cari, perciò nessuna meraviglia se, in formazione, dovessero esserci delle novità. L’indiziato numero ad andare in panchina sembra essere Manolo Pestrin. Il centrocampista romano notoriamente non ama i ritmi veloci e poi, diciamo la verità, non è che sia in una buona condizione di forma. Occorre gente che corra, per questo motivo è probabile che i due mediani saranno Tricarico e Soligo. Giocheranno davanti a una difesa completamente ridisegnata per infortuni e squalifiche anche se potrà contare sul rientro di Galasso. Cari lo piazzerà di nuovo a terzino destro, dall’altra parte si dovrebbe rivedere Machado, al centro una coppia inedita formata da Stendardo e Bastrini. A formare il tridente che agirà alle spalle di Dino Fava, assente Cozza, ci saranno tre giovanotti di belle speranze: Soddimo, Vincenzo Pepe e Statella. «Se fate caso a quello che abbiamo provato in settimana, avrete notato che noi giochiamo non con una punta ma con quattro attaccanti, perchè Soddimo, Pepe e Statella sono attaccanti». Di fronte a questa dichiarazione resa nel consueto incontro con i giornalisti alla vigilia della gara, sono da escludere altre ipotesi e sorprese nella formazione che scenderà in campo a Lecce. A meno che la notte non abbia portato altri consigli

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