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giovedì 10 settembre 2009

Murolo contro Lombardi, la guerra delle quote


Vittorio Murolo riparte all’attacco di Lombardi: il suo primo obiettivo è quello di rimettere le mani sulle sue vecchie quote, il trenta per cento del pacchetto azionario della Salernitana Calcio. Il suo legale Angelo D’Alessandro (Studio economico-giuridico Sge), in collaborazione con lo studio commercialista De Vita, ha avviato una nuova offensiva presso il Tribunale di Salerno. Innanzitutto è stato effettuato il pronto sollecito del procedimento avviato a luglio nei confronti di Lombardi (il 2409) che mirava ad ottenere una verifica sulla gestione contabile della Salernitana Calcio. Ieri è stata attivata la procedura d’urgenza in modo da far stabilire a breve la comparizione delle parti in Tribunale per avviare il procedimento. Ma la novità è stata la doppia citazione nei confronti del presidente della Salernitana. Due le strade seguite: la prima mira all’annullamento della delibera dell’aumento di capitale sociale del 19 giugno e la seconda al sequestro delle azioni della Salernitana, che attualmente sono nella piena titolarità di Antonio Lombardi. L’obiettivo di Murolo è, nell’immediato, di vedersi riconosciuta la proprietà del 30% del pacchetto azionario che deteneva prima dell’aumento di capitale effettuato a giugno scorso e che Murolo non sottoscrisse finendo successivamente fuori dalla compagine societaria. Da quel momento iniziò la strategia di attacco di Murolo. In quella occasione l’ex vicepresidente fece riferimento a presunti versamenti effettuati, a patti parasociali e comunque al rapporto economico con il suo vecchio socio che non avrebbe tenuto conto di quanto da lui effettivamente versato per la Salernitana. Ed è ancora su questo che i legali di Murolo insistono facendo trapelare che il 19 giugno approvarono il bilancio solo perchè la situazione economica sarebbe stata prospettata in maniera diversa da quella che si è successivamente rivelata. Va ricordato che l’approvazione del bilancio avvenne dopo l’aumento di capitale che fu effettuato dal solo Lombardi ma con la riserva di Murolo a provvedere per la sua parte entro il termine di 40 giorni. Una scelta temporeggiatrice che poi è stata messa da parte preferendo, Murolo, di sferrare l’attacco diretto al suo ex socio. Di qui il tentativo di far annullare, con l’istanza presentata ieri, la delibera che approvava il bilancio. Il presidente Lombardi, dal sito della Salernitana, ha replicato: «Sono semplici allarmismi. Le cause sono tali quando si celebrano nei Tribunali. I processi mediatici sono solo mezzi destabilizzanti. Ora sono solo al comando della società ed andrò avanti in tutta serenità. Ma resto principalmente un tifoso della Salernitana: perciò se ci fosse qualche imprenditore serio che avesse voglia di cimentarsi nell’esperienza-calcio a Salerno per garantire un futuro ancora migliore alla casacca granata sarei pronto a sedermi ed a ragionare». L’avvocato Roberto Malinconico, legale della Salernitana, precisa: «Alla Salernitana non è stato notificato nulla, per noi quindi non esiste nulla oltre quella diffida stragiudiziale e non ci è stato mai notificato neanche il 2409. Siamo sereni su tutto e aspettiamo di essere convocati in Tribunale per fare chiarezza sulla vicenda, ovviamente se e quando saremo convocati in Tribunale». Sulle nuove mosse della controparte l’avvocato Malinconico aggiunge. «C’è poco da dire, il bilancio l’hanno approvato il 19 giugno e la situazione patrimoniale a loro era chiara tanto è vero che da almeno un mese ci chiedevano documentazioni e carteggi. Noi ottemperammo a tutto e loro in quella sede non fecero nessun rilievo, cioè dissero sì a tutto. Non capisco come si siano potuti accorgere dopo di presunte situazioni diverse». Dai casi societari al calcio giocato. Lombardi si è espresso sulla partenza negativa di Brini: «Non mi sarei mai aspettato un inizio così difficile ma non c’è nessuna fiducia a termine per il tecnico: la scelta di continuare con lui è dettata da motivazioni profonde, non è stata una volontà del momento o passeggera».

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