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venerdì 17 luglio 2009

Arechi, nuovo attacco di Lombardi a De Luca


Nocera Umbra.Elogia (i nuovi acquisti), si autoelogia (parlando del puntiglioso riassetto societario), rafforza la posizione del tecnico Brini («uomo di grande spessore caratteriale»), bacchetta con eleganza, senza mai citare testualmente il sindaco De Luca, l'amministrazione comunale (monta la polemica per l'apertura dell'Arechi all'amichevole tra Juve e Villareal del 7 agosto, appena due giorni prima del debutto granata in coppa Italia: la squadra di Brini affronterà la vincente tra Benevento e Prato ed in caso di vittoria affronterebbe il Napoli il 15 agosto), illustra i nuovi orizzonti della Salernitana. L'arrivo del patron Antonio Lombardi nel ritiro di Nocera Umbra è come una panoramica completa ed esaustiva sull'intero pianeta granata. L'aria del presidente è distesa e serena e la fronte si corruccia soltanto quando si affronta l'argomento Arechi ed il rapporto con l'amministrazione comunale: «Sono dispiaciuto perché non sono stato avvisato da nessuno riguardo all'organizzazione di questa amichevole. E poi appena due giorni dopo dovremo affrontare il primo impegno ufficiale della stagione con il rischio serio di trovare un rettangolo di gioco in condizioni tutt'altro che discrete». «Dai comportamenti che ognuno di noi tiene - l'accusa indiretta al sindaco De Luca - nascono rapporti di armonia o di contrasto». Archiviato il caso con una frecciatina elegante, il patron Lombardi concentra la sua attenzione sugli ultimi aquisti Polito, Stendardo, Galasso, Statella e Caputo, seduti al suo fianco così come il direttore sportivo Acri e quello organizzativo Loschiavo: «Cinque atleti davvero importanti che abbiamo acquistato per migliorare sensibilmente il nostro apparato tecnico». «Ma - vuol precisare il presidente della Salernitana - non voglio soffermarmi più di tanto sulle qualità squisitamente calcistiche dei nuovi arrivati quanto piuttosto sulle doti caratteriali: sappiamo di aver fatto scelte giuste puntando su gente tosta, di temperamento, già consapevole di cosa significa giocare in una piazza calda ed esigente come Salerno». Il parallelo con la passata stagione si struttura quasi automaticamente: «Rispetto allo scorso anno abbiamo anticipato di molto i tempi di azione e possiamo affermare con orgoglio che fin dai primi giorni di ritiro la Salernitana ha un organico praticamente completo, da perfezionare con altri piccoli dettagli. C'è una sola e semplice spiegazione dietro a questo cambio di rotta: la capillare riorganizzazione societaria. Abbiamo piazzato le pedine giuste al posto giusto e questa è la soluzione ideale per fare bene, sicuramente meglio rispetto allo scorso campionato». È sereno e sorridente il numero uno del sodalizio granata e si augura di esserlo anche tra aprile e maggio del 2010: «I 51 punti dello scorso anno non sono pochi, ma bisogna assolutamente evitare l'apprensione e la paura generate nelle ultime quattro giornate dalla necessità di dover far risultato ad ogni costo. Spero davvero di non dover mai più provare quelle sensazioni spiacevoli. Di quell'esperienza abbiamo fatto tesoro: sappiamo quanto è difficile la serie B e per questo motivo non abbiamo lasciato nulla al caso, dandoci un'organizzazione capillare che parte dalla società ed arriva all'area tecnica». Affidata a Fabio Brini, ricoperto di stima ed elogi dall'intero gruppo: «Fa piacere che tutti i calciatori legittimino la posizione del mister. Ma già il giorno successivo alla salvezza avevo deciso di confermarlo in panchina: è un allenatore vero, soprattutto sotto il profilo caratteriale».

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